29 Novembre 2016
Pensiero del giorno
Rm 14,17: Il regno di Dio non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.
Il Regno di Dio promesso nell’Antico testamento (Cf Mt 4,17), è annunziato già vicino da Giovanni Battista (Cf Mt 3,2), viene proclamato (Cf Mt 4,17.23 e par.; 9,35; 13,11; Lc 8,1; 9,11) e instaurato da Gesù Cristo (Cf Mt 3,2; 11,11; 12,28; e par.; 16,3.28; Mc 9,1; Lc 16,16; 17,20-21; 21,31-32). È spirituale, trascendente e universale (Cf Mt 3,2; 8,11; 20,1-16; 22,3-14 e par.; Lc 1,33; 13,29-30; 20,20-26; 22,29-30; Gv 18,35-36).
Il suo sviluppo all’inizio è modesto (Cf Mt 13,31ss e par.; 13,24-30.36-41; 13,33 e par.; Mc 4,26-29) e troverà la sua pienezza e il suo compimento alla fine del mondo (Cf Mt 13,47-50; Lc 19,11-27; ecc.) quando Gesù, dopo aver sottomesso tutti i suoi nemici, consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti (Cf 1Cor 15,24.28).
Per entrarvi bisogna convertirsi (Cf Mt 3,29) e osservare interamente la Legge (Cf Mt 5,19-20).
Occorre avere fede nella Provvidenza; non ci si deve affannare per il domani, ma avere un solo desiderio: quello di cercare sopra tutto il Regno di Dio (Cf Mt 6,30ss) e quello di fare sempre la volontà del Padre celeste (Cf Mt 7,21).
Il distacco, la generosità, sono, altresì, condizioni indispensabili per giungere al Regno dei cieli (Cf Mt 13,44ss). Per coloro che pongono il proprio cuore nei beni di questo mondo è impossibile divenire partecipi del Regno dei cieli (Cf Mt 19,23-24). Con la parabola delle “dieci vergini”, Gesù ci ricorda che si entrerà nel suo Regno soltanto possedendo la luce della fede e l’olio della carità (Cf Mt 25,1ss).
“Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono” (Mt 11,12), con queste parole Gesù ci vuol dire che entreranno nel suo Regno soltanto coloro che con forza odieranno il mondo e lotteranno contro la concupiscenza della carne e il diavolo (Cf 1Gv 2,16; Ef 6,10ss).
A questo proposito scriveva J. Escrivá: “Questa forza non è una violenza contro gli altri; ma fortezza per combattere le proprie debolezze e le proprie miserie, coraggio di non mascherare le proprie infedeltà, audacia per confessare la fede anche quando l’ambiente è ostile” (È Gesù che passa, n. 82).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica mette in evidenza tre cose:
1) Tutti gli uomini sono chiamati ad entrare nel Regno di Dio. “Questo Regno messianico è destinato ad accogliere gli uomini di tutte le nazioni. Per accedervi, è necessario accogliere la Parola di Dio” (n. 543).
2) Il regno di Dio appartiene ai poveri e ai piccoli, “cioè a coloro che l’hanno accolto con cuore umile” (n. 544).
“«Diventare come bambini» in rapporto a Dio è la condizione per entrare nel Regno; per questo ci si deve abbassare, si deve diventare piccoli; anzi, bisogna «rinascere dall’alto» (Gv 3,7), essere generati da Dio «per diventare figli di Dio» (Gv 1,12)” (n.526).
3) Tutti i peccatori sono invitati alla mensa del Regno. Gesù li “invita alla conversione, senza la quale non si può entrare nel Regno, ma nelle parole e nelle azioni mostra loro l’infinita misericordia del Padre suo per loro e l’immensa «gioia» che si fa «in cielo per un peccatore convertito» (Lc 15,7)” (n. 545).
Siamo arrivati al termine. Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.
Preghiamo con la Chiesa: O Dio Padre, che ci hai chiamati a regnare con te nella giustizia e nell’amore, liberaci dal potere delle tenebre; fa’ che camminiamo sulle orme del tuo Figlio, e come lui doniamo la nostra vita per amore dei fratelli, certi di condividere la sua gloria in paradiso. Egli è Dio, e vive e regna con te...