22 Luglio 2019

Santa Maria Maddalena - Festa

Ct 3,1-4a oppure 2Cor 5,14-17; Sal 62 (63); Gv 20,1-2.11-18

Santa Maria Maddalena - Dal Martirologio: Festa di santa Maria Maddalena, che, liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della risurrezione.

Colletta: Dio onnipotente ed eterno, il tuo Figlio ha voluto affidare a Maria Maddalena il primo annunzio della gioia pasquale; fa’ che per il suo esempio e la sua intercessione proclamiamo al mondo il Signore risorto, per contemplarlo accanto a te nella gloria. Egli è Dio, e vive e regna con te.

San Luca ci suggerisce che alcune donne, rompendo ogni regola sociale e religiosa, accompagnavano Gesù nel suo peregrinare attraverso città e paesi. Il Vangelo di Luca nomina tra loro Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre (Lc 8,1-3). Discepole fedeli staranno invitte ai piedi della Croce, testimoniando in questo modo la loro fede in Gesù di Nazaret, il Cristo, il Figlio di Dio (Gv 11,27). Per questa fede le donne avranno il privilegio di vedere Gesù risorto ancor prima degli stessi Apostoli. Maria di Magdala, rompendo ogni indugio e non curandosi dei pregiudizi tutti al maschile, sarà la prima testimone a gridare al mondo: Ho visto il Signore. Con questo annuncio iniziava l’oggi di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni 20,1-2.11-18: Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Il primo giorno della settimana - Benedetto Prete (I Quattro Vangeli): II primo giorno della settimana; la stessa indicazione si trova nei sinottici e designa il primo giorno dopo il sabato, cioè la nostra domenica. Di buon mattino, quando faceva ancora buio; il dato Cronologico corrisponde all’indicazione di Lc., 24,1: «di primissimo mattino». Secondo Mc., 16,2 le pie donne giungono al sepolcro un po’ più tardi, cioè dopo il sorgere del sole; tale ritardo era dovuto al fatto che le pie donne avevano dovuto provvedere all’acquisto degli aromi. Si può pensare che Maria Maddalena sia andata direttamente al sepolcro. Le donne si recavano alla tomba dell’amato Maestro per spargere gli aromi sulla sua salma, secondo l’uso corrente di andare sulla tomba del defunto per tre giorni dopo la morte. E vede che la pietra era stata rimossa dal sepolcro; l’evangelista, pur non avendo ricordato che la tomba di Gesù era stata chiusa (cf. Giov., 19,42), suppone noto questo particolare. Maria osserva che la pietra della tomba era stata rimossa dall’entrata; evidentemente la stessa constatazione fu fatta anche dalle altre donne, devote discepole del Maestro. Per una informazione sommaria sulle tombe ebraiche, cf. Mt., 27,60 ... Del gruppo delle pie donne Giovanni considera soltanto Maria Maddalena, poiché pensa già al racconto dell’apparizione di Cristo risorto; in tal racconto si parla unicamente di questa donna.

Gesù le disse: «Maria!» - X. Dufour (Dizionario di Teologia Biblica): Iniziativa, riconoscimento, missione, sono i tre aspetti comuni a tutti i racconti, che permettono di penetrare concretamente nell’intendimento degli autori. a) Mostrando che Gesù interviene personalmente presso o in mezzo a gente che non se l’aspetta, gli evangelisti (salvo Lc 24,34) vogliono dimostrare che non si tratta di un’invenzione soggettiva degli interessati, originata da una fede esasperata o da una fantasia sbrigliata. Questo tema dell’iniziativa del risorto (che a suo modo esprime il verbo ofthe, «si è fatto vedere», nella lista di 1Cor 15) sta a significare che i racconti di apparizioni descrivono esperienze realmente vissute dai discepoli. Questo aspetto dei racconti corrisponde ai modi di vedere della predicazione primitiva: Dio è intervenuto per risuscitare Gesù, gli ha concesso di mostrarsi vivo dopo la morte. La fede è una conseguenza di questo incontro. b) Seconda caratteristica, il riconoscimento. I discepoli scoprono l’identità dell’essere che si impone loro; è quel Gesù di Nazareth di cui hanno conosciuto la vita e la morte. Lui che era morto è vivo. In lui, si compie la profezia. In un certo qual modo, non hanno più nulla da «vedere», in futuro, perché è stato loro dato tutto nel risorto. Il modo in cui avviene questo riconoscimento è progressivo: nell’uomo che viene verso di loro, i discepoli vedono in un primo tempo un personaggio comune, un viaggiatore (Lc 24,15s; Gv 21,4s), un giardiniere (Gv 20,15); poi riconoscono il Signore. Questo riconoscimento è libero, perché secondo il tema dell’incredulità, che fa parte del complesso della tradizione (Mt 28,17; Mc 16,11.13 s; Lc 24,37.41; Gv 20,25-29), essi avrebbero potuto rifiutarsi di credere. Infine, poiché il Signore in genere appare ad un gruppo di persone, ne viene facilitata la verifica. Per elaborare dal punto di vista letterario questo dato fondamentale, i narratori hanno voluto mettere in evidenza contemporaneamente due aspetti. Il risorto è sottratto alle normali condizioni della vita terrena come Dio nelle teofanie del VT (Gen 18,2; Num 12,5; Gios 5,13; 1Cron 21,15 s; Zac 2,7; 3,5; Dati 8,15; 12,5...) appare e scompare a suo piacere. D’altra parte, non è un fantasma; di qui l’insistenza sui contatti sensibili. Questi due aspetti devono essere presi in considerazione simultaneamente se non si vuole incorrere in errore. Il corpo del risorto è vero corpo, ma, per dirlo con S. Paolo in una formula apparentemente paradossale, è un «corpo spirituale» (1Cor 15,44-49), perché è un corpo trasformato dallo Spirito (cfr. Rom 1,4). c) Un terzo aspetto, di ordine uditivo, caratterizza il racconto. Riconoscendo il Signore, i discepoli anticipano la visione che sarà prerogativa del cielo; con l’ascolto della parola, sono riportati alla condizione terrena. Odono così la promessa di una presenza eterna (M’i 28,20) e l’invito a continuare l’opera di Gesù in una missione propriamente detta (Mt 28,19; Mc 16,15-18; Lc 24,48s; Gv 20,22s; cfr. Mt 28,10; Gv 20,17). La presenza di Gesù non è statica, ma missionaria. Questi tre aspetti devono rimanere in rapporto dinamico. Il presente è senza posa rinnovato dall’iniziativa del risorto; il discepolo è invitato ad assumere il passato nella persona di Gesù di Nazareth, che lo incita allora a costruire l’avvenire che è la Chiesa.

Prime testimoni della risurrezione - Mulieris dignitatem 16: Sin dall’inizio della missione di Cristo la donna mostra verso di Lui e verso il suo mistero una speciale sensibilità che corrisponde ad una caratteristica della sua femminilità. Occorre dire, inoltre, che ciò trova particolare conferma in relazione al mistero pasquale, non solo al momento della croce, ma anche all’alba della risurrezione. Le donne sono le prime presso la tomba. Sono le prime a trovarla vuota. Sono le prime ad udire: «Non è qui. E risorto, come aveva detto» (Mt 28,6). Sono le prime a stringergli i piedi (cf. Mt 28,9). Sono anche chiamate per prime ad annunciare questa verità agli apostoli (cf. Mt 28,1-10; Lc 24,8-11). Il Vangelo di Giovanni (cf. anche Mc 16,9) mette in rilievo il ruolo particolare di Maria di Magdala. È la prima ad incontrare il Cristo risorto. All’inizio crede che sia il custode del giardino: lo riconosce solo quando egli la chiama per nome. «Gesù le disse: “Maria”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbuní!”, che significa: “Maestro”. Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Magdala andò subito ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto» (Gv 20, 16-18).
Per questo essa venne anche chiamata «la apostola degli apostoli», Maria di Magdala fu la testimone oculare del Cristo risorto prima degli apostoli e, per tale ragione, fu anche la prima a rendergli testimonianza davanti agli apostoli. Questo evento, in un certo senso, corona tutto ciò che è stato detto in precedenza sull’affidamento delle verità divine da parte di Cristo alle donne, al pari degli uomini. Si può dire che in questo modo si sono compiute le parole del Profeta: «Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo, e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie» (Gl 3, 1). Nel cinquantesimo giorno dopo la risurrezione di Cristo, queste parole trovano ancora una volta conferma nel cenacolo di Gerusalemme, durante la discesa dello Spirito Santo, il Paraclito (cf. At 2,17).

Maria Maddalena Apostola della Speranza - Papa Francesco (Udienza Generale 17 Maggio 2017): Com’è bello pensare che la prima apparizione del Risorto – secondo i vangeli – sia avvenuta in un modo così personale! Che c’è qualcuno che ci conosce, che vede la nostra sofferenza e delusione, e che si commuove per noi, e ci chiama per nome. È una legge che troviamo scolpita in molte pagine del vangelo. Intorno a Gesù ci sono tante persone che cercano Dio; ma la realtà più prodigiosa è che, molto prima, c’è anzitutto Dio che si preoccupa per la nostra vita, che la vuole risollevare, e per fare questo ci chiama per nome, riconoscendo il volto personale di ciascuno. Ogni uomo è una storia di amore che Dio scrive su questa terra. Ognuno di noi è una storia di amore di Dio. Ognuno di noi Dio chiama con il proprio nome: ci conosce per nome, ci guarda, ci aspetta, ci perdona, ha pazienza con noi. E’ vero o non è vero? Ognuno di noi fa questa esperienza.
E Gesù la chiama: «Maria!»: la rivoluzione della sua vita, la rivoluzione destinata a trasformare l’esistenza di ogni uomo e donna, comincia con un nome che riecheggia nel giardino del sepolcro vuoto. I vangeli ci descrivono la felicità di Maria: la risurrezione di Gesù non è una gioia data col contagocce, ma una cascata che investe tutta la vita. L’esistenza cristiana non è intessuta di felicità soffici, ma di onde che travolgono tutto. Provate a pensare anche voi, in questo istante, col bagaglio di delusioni e sconfitte che ognuno di noi porta nel cuore, che c’è un Dio vicino a noi che ci chiama per nome e ci dice: “Rialzati, smetti di piangere, perché sono venuto a liberarti!”. È bello questo.
Gesù non è uno che si adatta al mondo, tollerando che in esso perdurino la morte, la tristezza, l’odio, la distruzione morale delle persone… Il nostro Dio non è inerte, ma il nostro Dio – mi permetto la parola – è un sognatore: sogna la trasformazione del mondo, e l’ha realizzata nel mistero della Risurrezione.
Maria vorrebbe abbracciare il suo Signore, ma Lui è ormai orientato al Padre celeste, mentre lei è inviata a portare l’annuncio ai fratelli. E così quella donna, che prima di incontrare Gesù era in balìa del maligno (cfr Lc8,2), ora è diventata apostola della nuova e più grande speranza. La sua intercessione ci aiuti a vivere anche noi questa esperienza: nell’ora del pianto, e nell’ora dell’abbandono, ascoltare Gesù Risorto che ci chiama per nome, e col cuore pieno di gioia andare ad annunciare: «Ho visto il Signore!» (v. 18). Ho cambiato vita perché ho visto il Signore! Adesso sono diverso da prima, sono un’altra persona. Sono cambiato perché ho visto il Signore. Questa è la nostra forza e questa è la nostra speranza. Grazie.

Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
*** “Sono cambiato perché ho visto il Signore” (Papa Francesco).  
Questa parola cosa ti suggerisce?
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.

La comunione ai tuoi misteri ci santifichi,
o Padre, e accenda anche in noi l’amore
ardente e fedele di santa Maria Maddalena
per il Cristo Maestro e Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.