20 Dicembre 2018

Feria Propria del 20 Dicembre


Oggi Gesù ci dice: «Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti.» (Salmo Responsoriale).

Dal Vangelo secondo Lc 1,26-38: Il testo lucano non può essere ridotto a un semplice resoconto cronachistico. Sia le abbondanti citazioni tratte dall’Antico Testamento, sia l’attenzione profusa nello scrivere il testo fanno pensare ad un testo di meditazione teologica. È il racconto dell’irruzione di Dio nella storia dell’uomo per redimerlo e liberarlo dalla schiavitù della morte e del peccato. Il sì di Maria è la condizione necessaria e ultima perché Dio riveli al mondo il suo progetto universale di salvezza.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio: Catechismo degli Adulti: 378: Nella nostra cultura dubbi e negazioni riguardo agli angeli e ai demòni coesistono con il fascino dell’occulto. Occorre chiarire e chiedersi: ci sono davvero queste presenze nella storia? quale incidenza hanno? La rivelazione attesta la creazione dei puri spiriti e la loro chiamata alla comunione con Cristo. Creati liberi, possono liberamente accogliere o rifiutare il disegno di Dio. Una parte di essi lo accoglie: sono gli angeli santi. Ora stanno davanti a Dio per servirlo, contemplano la gloria del suo volto e giorno e notte cantano la sua lode. «Potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola» (Sal 103,20), intervengono nella storia, a servizio del suo disegno di salvezza.

La pienezza del tempo - Catechismo della Chiesa Cattolica: n. 484 L’Annunciazione a Maria inaugura la “pienezza del tempo” (Gal 4,4), cioè il compimento delle promesse e delle preparazioni. Maria è chiamata a concepire colui nel quale abiterà “corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). La risposta divina al suo “Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc 1,34) è data mediante la potenza dello Spirito: “Lo Spirito Santo scenderà su di te” (Lc 1,35).
485 La missione dello Spirito Santo è sempre congiunta e ordinata a quella del Figlio. Lo Spirito Santo, che è “Signore e dà la vita”, è mandato a santificare il grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente, facendo sì che ella concepisca il Figlio eterno del Padre in un’umanità tratta dalla sua.
486 Il Figlio unigenito del Padre, essendo concepito come uomo nel seno della Vergine Maria, è “Cristo”, cioè unto dallo Spirito Santo, sin dall’inizio della sua esistenza umana, anche se la sua manifestazione avviene progressivamente: ai pastori, ai magi, a Giovanni Battista, ai discepoli. L’intera vita di Gesù Cristo manifesterà dunque “come Dio [lo] consacrò in Spirito Santo e potenza” (At 10,38).

Maria nell’annunciazione - Lumen gentium n. 56: Il Padre delle misericordie ha voluto che l’accettazione da parte della predestinata madre precedesse l’incarnazione, perché così, come una donna aveva contribuito a dare la morte, una donna contribuisse a dare la vita. Ciò vale in modo straordinario della madre di Gesù, la quale ha dato al mondo la vita stessa che tutto rinnova e da Dio è stata arricchita di doni consoni a tanto ufficio. Nessuna meraviglia quindi se presso i santi Padri invalse l’uso di chiamare la madre di Dio la tutta santa e immune da ogni macchia di peccato, quasi plasmata dallo Spirito Santo e resa nuova creatura. Adornata fin dal primo istante della sua concezione dagli splendori di una santità del tutto singolare, la Vergine di Nazaret è salutata dall’angelo dell’annunciazione, che parla per ordine di Dio, quale «piena di grazia» (cfr. Lc 1,28) e al celeste messaggero essa risponde «Ecco l’ancella del Signore: si faccia in me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Così Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù, e abbracciando con tutto l’animo, senza che alcun peccato la trattenesse, la volontà divina di salvezza, consacrò totalmente se stessa quale ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione in dipendenza da lui e con lui, con la grazia di Dio onnipotente. Giustamente quindi i santi Padri ritengono che Maria non fu strumento meramente passivo nelle mani di Dio, ma che cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede e obbedienza. Infatti, come dice Sant’Ireneo, essa «con la sua obbedienza divenne causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano». Onde non pochi antichi Padri nella loro predico della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione coll’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva legò con la sua incredulità, la vergine Maria sciolse con la sua fede» e, fatto il paragone con Eva, chiamano Maria «madre dei viventi e affermano spesso: «la morte per mezzo di Eva, la vita per mezzo di Maria».

Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te - Redemptoris Mater n. 8: Il messaggero saluta ... Maria come «piena di grazia»: la chiama così, come se fosse questo il suo vero nome. Non chiama la sua interlocutrice col nome che le è proprio all’anagrafe terrena: Miryam (= Maria), ma con questo nome nuovo: «piena di grazia». Che cosa significa questo nome? Perché l’arcangelo chiama così la Vergine di Nazareth? Nel linguaggio della Bibbia «grazia» significa un dono speciale, che secondo il Nuovo Testamento ha la sua sorgente nella vita trinitaria di Dio stesso, di Dio che è amore (1Gv 4,8). Frutto di questo amore è l’elezione quella di cui parla la Lettera agli Efesini Da parte di Dio, questa elezione è l’eterna volontà di salvare l’uomo mediante la partecipazione alla sua stessa vita (2Pt 1,4) in Cristo: è la salvezza nella partecipazione alla vita soprannaturale. L’effetto di questo dono eterno, di questa grazia dell’elezione dell’uomo da parte di Dio è come un germe di santità, o come una sorgente che zampilla nell’anima come dono di Dio stesso, che mediante la grazia vivifica e santifica gli eletti. In questo modo si compie, cioè diventa realtà, quella benedizione dell’uomo «con ogni benedizione spirituale», quell’«essere suoi figli adottivi... in Cristo», ossia in colui che è eternamente il «Figlio diletto» del Padre. Quando leggiamo che il messaggero dice a Maria «piena di grazia», il contesto evangelico, in cui con fluiscono rivelazioni e promesse antiche, ci lascia capire che qui si tratta di una benedizione singolare tra tutte le «benedizioni spirituali in Cristo». Nel mistero di Cristo ella è presente già «prima della creazione del mondo», come colei che il Padre «ha scelto» come Madre del suo Figlio nell’incarnazione ed insieme al Padre l’ha scelta il Figlio, affidandola eternamente allo Spirito di santità. Maria è in modo del tutto speciale ed eccezionale unita a Cristo, e parimenti è amata in questo Figlio diletto eternamente, in questo Figlio consostanziale al Padre, nel quale si concentra tutta «la gloria della grazia». Nello stesso tempo, ella è e rimane aperta perfettamente verso questo «dono dall’alto» (Gc 1,17). Come insegna il Concilio, Maria «primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza».

Lo Spirito Santo scenderà su di te  - Benedetto Prete (I Quattro Vangeli): Lo Spirito Santo verrà sopra di te; le parole che l’angelo rivolge a Maria la illuminano pienamente sul modo con il quale Dio attuerà in lei la maternità. Gabriele si esprime con un linguaggio delicato che rifugge da ogni antropomorfismo perturbante, non conveniente al misterioso annunzio della concezione verginale del Messia, figlio di Dio. Lo Spirito Santo (nel testo greco manca l’articolo) designa la potenza creatrice di Dio stesso (cf. Salmo, 104 [103], 30), alla quale viene attribuita la maternità di Maria, come è spiegato subito dopo con le parole: e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra (letteral.: «ti adombrerà»). Questa ulteriore spiegazione non attenua il senso della prima, né va intesa come un eufemismo per indicare l’unione con un Dio (teogamia) – queste unioni erano note alla mitologia – ma richiama la nube luminosa dell’Antico Testamento la quale simboleggiava la presenza di Jahweh nel suo popolo (cf.Esodo, 40, 34-35). Per questo il bambino (sarà) santo e sarà chiamato Figlio di Dio; il testo greco è alquanto oscuro perché ha un giro di frase non corrispondente alla nostra mentalità (vi è il neutro per il maschile, rispettato fedelmente dalla Volgata che traduce:et quod nascetur ex te Sanctum, vocabitur Filius Dei). La versione letterale è la seguente: «Per questo ciò che nascerà (sarà) santo e sarà chiamato Figlio di Dio»; è errato tradurre: «per questo il Santo che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio», perché le due attribuzioni (Santo, Figlio di Dio) non vanno disgiunte, ma unite; infatti la seconda è un’apposizione della prima. Al nascituro è applicato un doppio titolo: santo e Figlio di Dio; ambedue le attribuzioni accentuano la grandezza del bambino. Vari sono i titoli che l’autore applica a Gesù in questi due capitoli del vangelo dell’infanzia. Gesù infatti qui è chiamato «Santo» e «Figlio di Dio»; altrove ricorrono i titoli di Messia, Re, Grande, Luce, Gloria, Salvatore, Signore. Il titolo «santo» non è esclusivo di Dio, ma viene applicato anche agli uomini (cf. Lc., 1, 70); esso tuttavia è attribuito principalmente a Dio nell’uso del Vecchio Testamento; per questo motivo si può ritenere che Luca, ricorrendo a tale denominazione, pensi a Gesù che sarà intimamente unito alla santità di Dio.

Maria segno di sicura speranza e di consolazione (LG 68) - A scorrere la Lumen Gentium si possono cogliere i tratti fondanti della fede di Maria. Ora, per questi tratti, Ella assurge, a pieno titolo, come modello sublime di ogni virtù per tutti gli uomini: «i fedeli cristiani sono ancora impegnati a crescere in santità vincendo il peccato; perciò innalzano gli occhi a Maria che rifulge come modello di virtù a tutta la comunità degli eletti» (LG 65). Come Maria che «ha cooperato in modo unico all’opera del Salvatore, in obbedienza e fede, in speranza e carità ardente, per restaurare la vita soprannaturale degli uomini» (LG 61), così ogni battezzato è chiamato ad associarsi al Cristo nel mirabile negozio della salvezza delle anime. Come Maria che con «carità di madre si prende cura dei fratelli del suo figlio che sono ancora pellegrini, posti fra pericoli e tribolazioni, fino a quando non siano condotti nella patria beata» (LG 62), così ogni battezzato è chiamato, con la preghiera ardente e incessante, con la penitenza e la carità, ad impetrare i doni della salvezza eterna a favore di tutti gli uomini. Come Maria, tenerissima Madre della Parola, così la Chiesa, «contemplando la arcana santità di Maria, imitandone la carità e compiendo fedelmente la volontà del Padre, diventa essa pure madre per mezzo della parola di Dio accolta con fede» (LG 64). Altresì, ogni battezzato, con l’annuncio della buona novella, seminando nel cuore degli uomini il seme della Parola deve far sì che questo seme diventi albero e, innaffiandolo con la dolce acqua della penitenza e della sofferenza vicarie, porti abbondanti frutti di santità e di salvezza. Come Maria che «ha aiutato con la sua preghiera gli inizi della Chiesa» (LG 69), così tutti i battezzati devono essere costruttori di unità elevando «insistenti preghiere alla Madre di Dio e degli uomini, perché ella [...] interceda presso il suo Figlio anche adesso che si trova in cielo innalzata sopra tutti i beati e gli angeli nella comunione dei santi; fino a quando tutte le famiglie dei popoli, tanto quelle insignite del nome cristiano come quelle che ancora ignorano il loro Salvatore, vengano felicemente riunite in pace e concordia nell’unico popolo di Dio, a gloria della santissima Trinità» (LG 69). Santità, fede, obbedienza alla volontà di Dio, apostolato ... questo il cammino che oggi la Vergine Maria indica a tutti gli uomini.

Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
*** Santità, fede, obbedienza alla volontà di Dio, apostolato ... questo il cammino che oggi la Vergine Maria indica a tutti gli uomini.
Nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.

Preghiamo con la Chiesa: Tu hai voluto, o Padre, che all’annunzio dell’angelo la Vergine immacolata concepisse il tuo Verbo eterno, e avvolta dalla luce dello Spirito Santo divenisse tempio della nuova alleanza: fa’ che aderiamo umilmente al tuo volere, come la Vergine si affidò alla tua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo...