21 Maggio 2018

Maria Madre della Chiesa


Oggi Gesù ci dice: «Vergine felice, che hai generato il Signore; beata Madre della Chiesa
che fai ardere in noi lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo
» (Acclamazione al Vangelo).  

Dal Vangelo secondo Giovanni 19,25-34: Solo Giovanni menziona la presenza di Maria, Madre di Gesù, sul Calvario, ai piedi della Croce. Gesù muore povero, povero di tutto, una povertà voluta e accettata fin dall’Incarnazione: “svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini” (Fil 2,7). Sul Calvario Gesù è spogliato anche delle sue vesti, tutto è donazione, e nel momento culminante, quando l’Ora di Dio è scoccata sul quadrante della storia, Gesù si “spoglia anche del suo ultimo tesoro”: dona sua Madre a Giovanni, alla Chiesa, all’umanità intera. Come Figlio si preoccupa che sua Madre nella sua vita terrena sia assistita amorevolmente, come Signore e Redentore si preoccupa che l’uomo nel suo periglioso viaggio terreno sia assistito da una Mamma amorevole. Tutto è compiuto, tutto è compiuto per sua Madre, al dolore atroce segue la gioia della risurrezione; tutto è compiuto per l’uomo, al dolore del peccato segue la gioia della salvezza e del perdono.

Il 3 marzo 2018, con un decreto pubblicato dalla Congregazione del Culto divino, papa Francesco ha iscritto nel Calendario romano la memoria obbligatoria della beata Vergine Maria Madre della Chiesa fissandola al lunedì dopo la domenica di Pentecoste. Il decreto porta la data dell’11 febbraio 2018, centosessantesimo anniversario della prima apparizione di Lourdes.

Il titolo di Maria Madre della Chiesa ha radici profonde. Il fatto che la Vergine Maria sia Madre di Cristo e insieme Madre della Chiesa era già in qualche modo presente nel sentire ecclesiale a partire dalle parole “profetiche” di sant’Agostino e di san Leone Magno. Il primo, infatti, dice che Maria è madre delle membra di Cristo, perché ha cooperato con la sua carità alla rinascita dei fedeli nella Chiesa; l’altro poi, quando evidenzia che la nascita del Capo è anche la nascita del Corpo, indica che Maria è al contempo madre di Cristo, Figlio di Dio, e madre delle membra del suo corpo mistico, cioè della Chiesa. Riflessioni teologiche scaturite dalla pagina del Vangelo di Giovanni (Gv 19, 25) in cui si narra che Maria stava ai piedi della Croce. E Cristo le affidò il discepolo prediletto, Giovanni, dicendo: “Donna, ecco tuo figlio!”. E poi: “Ecco tua madre!”. La Madonna – sottolinea il decreto – «accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero». Già nel Cenacolo Maria ha iniziato la propria missione materna pregando con gli Apostoli in attesa della venuta dello Spirito Santo. E la scelta della memoria liturgica nel Lunedì dopo Pentecoste è legata proprio a questa presenza della Vergine nel Cenacolo. Nel corso dei secoli – aggiunge il documento del dicastero vaticano – «la pietà cristiana ha onorato Maria con i titoli, in qualche modo equivalenti, di Madre dei discepoli, dei fedeli, dei credenti, di tutti coloro che rinascono in Cristo e anche di “Madre della Chiesa”, come appare in testi di autori spirituali e pure del magistero di Benedetto XIV e Leone XIII».  (Fonte: Avvenire)

Paolo VI (Allocuzione 21 Novembre 1964): 28 Guardando la Chiesa, dobbiamo dunque contemplare con animo amorevole le meraviglie che Dio ha operato nella sua Santa Madre. E la cognizione della vera dottrina cattolica sulla Beata Vergine Maria sarà sempre un efficace sussidio per capire esattamente il mistero di Cristo e della Chiesa.
29 Ripensando questi stretti rapporti con cui sono collegati tra loro Maria e la Chiesa, che vengono così lucidamente esposti in questa Costituzione del Concilio, esse Ci inducono a ritenere che questo momento è il più solenne e il più opportuno per adempiere il voto cui abbiamo accennato alla fine dell’ultima Sessione e che moltissimi Padri hanno anche fatto proprio, chiedendoci con insistenza che durante questo Concilio fosse dichiarata in termini espliciti la missione materna che la Beata Vergine Maria adempie nel popolo cristiano. Per questo motivo Ci sembra necessario che in questa pubblica seduta enunciamo ufficialmente un titolo con il quale venga onorata la Beata Vergine Maria, che è stato richiesto da varie parti del mondo cattolico ed è a Noi particolarmente caro e gradito, perché con mirabile sintesi esprime la posizione privilegiata che nella Chiesa questo Concilio ha riconosciuto essere propria della Madre di Dio.
30 Perciò a gloria della Beata Vergine e a nostra consolazione dichiariamo Maria Santissima Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, sia dei fedeli che dei Pastori, che la chiamano Madre amatissima; e stabiliamo che con questo titolo tutto il popolo cristiano d’ora in poi tributi ancor più onore alla Madre di Dio e le rivolga suppliche.
31 Si tratta di un titolo, Venerabili Fratelli, non certo sconosciuto alla pietà dei cristiani; anzi i fedeli e tutta la Chiesa amano invocare Maria soprattutto con questo appellativo di Madre. Questo nome rientra certamente nel solco della vera devozione a Maria, perché si fonda saldamente sulla dignità di cui Maria è stata insignita in quanto Madre del Verbo di Dio Incarnato.
32 Come infatti la divina Maternità è la causa per cui Maria ha una relazione assolutamente unica con Cristo ed è presente nell’opera dell’umana salvezza realizzata da Cristo, così pure soprattutto dalla divina Maternità fluiscono i rapporti che intercorrono tra Maria e la Chiesa; giacché Maria è la Madre di Cristo, che non appena assunse la natura umana nel suo grembo verginale unì a sé come Capo il suo Corpo mistico, ossia la Chiesa. Dunque Maria, come Madre di Cristo, è da ritenere anche Madre di tutti i fedeli e i Pastori, vale a dire della Chiesa.
33 È questo il motivo per cui noi, benché indegni, benché deboli, alziamo tuttavia gli occhi a lei con animo fiducioso ed accesi dell’amore di figli. Lei che ci ha dato un giorno Gesù, fonte della grazia soprannaturale, non può non rivolgere la sua funzione materna alla Chiesa, specialmente in questo tempo in cui la Sposa di Cristo si avvia a compiere con più alacre zelo la sua missione salutifera.

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé - Mario Galizzi: L’accolse nella sua intimità. Non basta che Maria assuma la sua missione di Madre, è necessario che anche il discepolo prenda sempre più coscienza di questa Maternità di Maria. Ed è ciò che avviene sul Calvario quando Gesù, rivolto al discepolo, gli rivela la missione a cui ha chiamato sua Madre: “Ecco tua madre”. Ora noi sappiamo che quel discepolo per il fatto stesso di essere amato da Gesù accetterà. Dice infatti il testo che da quell’ora “la prese con sé”, da quello stesso momento il discepolo l’accolse come un bene prezioso, “l’accolse nella sua intimità”. Sono i modi con cui oggi si traduce per evitare il banale: “la prese nella sua casa”. Spieghiamoci: “Da quell’ora”. L’ora è il compimento dell’opera messianica di Gesù, compimento delle profezie che riguardano la Madre del Messia. Ebbene in quel momento il discepolo fa suo l’evento messianico e accoglie Maria come Madre.
“L’accolse”, non “la prese nella sua casa”. Maria non è un oggetto che si prende, è una persona che si accoglie nel senso più pregnante del verbo: si tratta di un’accoglienza piena di affetto e di fede nella parola di Gesù. “L’accolse come un bene prezioso”: è il senso a cui sono giunti molti articoli sull’espressione greca eis ta idia che La Potterie vorrebbe tradurre: “l’accolse nella sua intimità”. Essa dice tutto l’affetto con cui il discepolo che Gesù amava ubbidì al suo Maestro. Altri come Sant’Ambrogio parlano dei beni spirituali ricevuti in eredità da Gesù e tra questi c’è la Madre.
Un certo Journet dice: “Egli l’accolse nella sua intimità cioè nella sua vita interiore, nella sua vita di fede. Quest’interiorità del discepolo non è altro che la sua disponibilità ad aprirsi nella fede alle ultime parole di Gesù e ad eseguire il suo testamento spirituale diventando il Figlio della Madre di Gesù, accogliendola come Madre nella sua vita di discepolo: la Madre di Gesù oramai è anche la sua Madre”.
E Maria come ci accoglie? Come un altro Gesù.
Dice Origene: “Ogni uomo divenuto perfetto non vive più, ma è il Cristo che vive in lui, e poiché Cristo vive in lui è detto a Maria: ‘Ecco tuo figlio; ecco Cristo’. Maria vuole vederci come Gesù e vuole portarci a Gesù. Il racconto del Calvario si conclude: “Fisseranno lo sguardo su colui che hanno trafitto”.
Ma chi sono che fissano per primi lo sguardo su Gesù trafitto? Maria e il discepolo che l’ha accolta come Madre. Maria non vuole che ci fissiamo in Lei, ma con Lei in Gesù. Maria vuole vederci come un altro Gesù.
Questa è la nostra fede: non siamo orfani. Accanto al Padre e al Figlio c’è Maria e lo Spirito Santo che tutti ci riunisce in comunione perfetta. Nella Chiesa noi tutti continuiamo a chiamarla la Madre di Gesù e allo stesso tempo (ma non tutti) la chiamiamo “Madre nostra”. La Chiesa ha un volto mariano, diceva Paolo VI; è Gesù che lo vuole e noi come discepoli a lui fedeli accogliamo Maria come una sua preziosa eredità. Amen!

Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
***  “In questa vita mortale [Maria Madre di Cristo] incarnò la forma perfetta del discepolo di Cristo, fu uno specchio di tutte le virtù, e nel suo atteggiamento rispecchiò pienamente quelle beatitudini che furono proclamate da Cristo Gesù. Ne deriva che nell’esplicare la sua vita multiforme e la sua operosa attività tutta la Chiesa prenda dalla Vergine Madre di Dio l’esempio secondo il quale si deve imitare perfettamente Cristo” (Paolo VI, Allocuzione 21 Novembre 1964 n. 35).
Nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.

Preghiamo con la Chiesa: Dio Padre di misericordia, il tuo unico Figlio, morente sulla croce, ha dato a noi come madre nostra la sua stessa madre, la beata Vergine Maria; fa’ che, sorretta dal suo amore, la tua Chiesa, sempre più feconda nello Spirito, esulti per la santità dei suoi figli e riunisca tutti i popoli del mondo in un’unica famiglia. Per il nostro Signore Gesù Cristo ...