IL PENSIERO DEL GIORNO

27  Gennaio 2018

Sabato DELLA III SETTIMANA TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)


Oggi Gesù ci dice: “Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).


Dal Vangelo secondo Marco 4,35-41: Gesù, comandando con autorità al vento e alla tempesta, rivela di essere Dio. Nella sua Persona si manifesta la potente sovranità di Dio sugli elementi cosmici. Il timore, che l’intervento miracoloso di Cristo suscita nei discepoli, è il timore riverenziale dell’uomo di fronte alla presenza di Dio: la paura in questo modo lascia il posto alla preghiera e alla fede.


Jacques Hervieux (Vangelo di Marco): Questo racconto di Marco è testimone delle sue riconosciute qualità di abile narratore. L’intero dramma, sostenuto da una costante tensione, mira a porre in rilievo la domanda finale: «Chi è dunque questo Gesù?». Da dove gli viene questo potere prodigioso che gli permette di placare il tumulto delle onde scatenate e di salvare gli uomini sulla barca?


Chi è costui?: Paolo VI (Omelia, 29 novembre 1970): Io devo confessare il suo nome: Gesù è il Cristo, Figlio di Dio vivo (Matth. 16,16); Egli è il rivelatore di Dio invisibile, è il primogenito d’ogni creatura, è il fondamento d’ogni cosa; Egli è il Maestro dell’umanità, è il Redentore; Egli è nato, è morto, è risorto per noi; Egli è il centro della storia e del mondo; Egli è Colui che ci conosce e che ci ama; Egli è il compagno e l’amico della nostra vita; Egli è l’uomo del dolore e della speranza; è Colui che deve venire e che deve un giorno essere il nostro giudice e, noi speriamo, la pienezza eterna della nostra esistenza, la nostra felicità. Io non finirei più di parlare di Lui: Egli è la luce, è la verità, anzi: Egli è «la via, la verità e la vita» (Io. 14,6); Egli è il Pane, la fonte d’acqua viva per la nostra fame e per la nostra sete; Egli è il Pastore, la nostra guida, il nostro esempio, il nostro conforto, il nostro fratello. Come noi, e più di noi, Egli è stato piccolo, povero, umiliato, lavoratore, disgraziato e paziente. Per noi, Egli ha parlato, ha compiuto miracoli, ha fondato un regno nuovo, dove i poveri sono beati, dove la pace è principio di convivenza, dove i puri di cuore ed i piangenti sono esaltati e consolati, dove quelli che aspirano alla giustizia sono rivendicati, dove i peccatori possono essere perdonati, dove tutti sono fratelli. Gesù Cristo: voi ne avete sentito parlare; anzi voi, la maggior parte certamente, siete già suoi, siete cristiani. Ebbene, a voi cristiani io ripeto il suo nome, a tutti io lo annuncio: Gesù Cristo è il principio e la fine; l’alfa e l’omega; Egli è il Re del nuovo mondo; Egli è il segreto della storia; Egli è la chiave dei nostri destini; Egli è il mediatore, il ponte, fra la terra e il cielo; Egli è per antonomasia il Figlio dell’uomo, perché Egli è il Figlio di Dio, eterno, infinito; è il Figlio di Maria, la benedetta fra tutte le donne, sua madre nella carne, e madre nostra nella partecipazione allo Spirito del Corpo mistico.


Non avete ancora fede? - Catechismo degli Adulti

87 La fede è atteggiamento esistenziale: ci dà la convinzione di essere amati, ci libera dalla solitudine e dall’angoscia del nulla, ci dispone ad accettare noi stessi e ad amare gli altri, ci dà il coraggio di sfidare l’ignoto. Ecco come si presenta in alcune figure emblematiche.
Abramo, il padre dei credenti, «ebbe fede sperando contro ogni speranza» (Rm 4,18); si fidò di Dio e delle sue promesse; lasciò la propria patria e la propria parentela; affrontò, lui vecchio e senza figli, un lungo viaggio «senza sapere dove andava» (Eb 11,8), per poter ricevere dal Signore una nuova terra e una numerosa discendenza. La sua figura esprime e sintetizza la fede del popolo di Dio: «Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia» (Gen 15,6).
La Vergine Maria, colei che è beata perché ha creduto nel modo più puro e totale, all’annuncio dell’angelo uscì dal suo piccolo mondo di promessa sposa, aprendosi al progetto di Dio: «Eccomi, sono la serva del Signore» (Lc 1,38). Divenuta madre del Messia, avanzò nell’oscurità della fede fino al dramma angoscioso del Calvario.
I due discepoli di Giovanni Battista, che videro passare Gesù, gli andarono dietro, fecero amicizia con lui, corsero ad annunciarlo ad altri, iniziarono una nuova esistenza

88 Credere è aprirsi, uscire da se stessi, fidarsi, obbedire, rischiare, mettersi in cammino verso le cose «che non si vedono» (Eb 11,1), andare dietro a Gesù «autore e perfezionatore della fede» (Eb 12,2). È assumere un atteggiamento di accoglienza operosa, che consente a Dio di fare storia insieme a noi, al di là delle umane possibilità.


Catechismo della Chiesa Cattolica

La fede è una grazia

153 Quando san Pietro confessa che Gesù è “il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, Gesù gli dice: “Né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt 16,17). La fede è un dono di Dio, una virtù soprannaturale da Lui infusa. “Perché si possa prestare questa fede, è necessaria la grazia di Dio che previene e soccorre, e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi della mente, e dia “a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità”.

La fede inizio della eterna

163 La fede ci fa gustare come in anticipo la gioia e la luce della visione beatifica, fine del nostro pellegrinare quaggiù. Allora vedremo Dio “a faccia a faccia” (1Cor 13,12), “così come egli è” (1Gv 3,2). La fede, quindi, è già l’inizio della vita eterna: Fin d’ora contempliamo come in uno specchio, quasi fossero già presenti, le realtà meravigliose che ci riservano le promesse e che, per la fede, attendiamo di godere.

164 Ora, però, “camminiamo nella fede e non ancora in visione” (2Cor 5,7), e conosciamo Dio “come in uno specchio, in maniera confusa..., in modo imperfetto” (1Cor 13,12). La fede, luminosa a motivo di Colui nel quale crede, sovente è vissuta nell’oscurità. La fede può essere messa alla prova. Il mondo nel quale viviamo pare spesso molto lontano da ciò di cui la fede ci dà la certezza; le esperienze del male e della sofferenza, delle ingiustizie e della morte sembrano contraddire la Buona Novella, possono far vacillare la fede e diventare per essa una tentazione.

165 Allora dobbiamo volgerci verso i testimoni della fede: Abramo, che credette, “sperando contro ogni speranza” (Rm 4,18); la Vergine Maria che, nel “cammino della fede”, è giunta fino alla “notte della fede” partecipando alla sofferenza del suo Figlio e alla notte della sua tomba; e molti altri testimoni della fede. “Circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb 12,1-2)


Catechismo della Chiesa Cattolica Compendio

Quali sono le caratteristiche della fede?

28 La fede, dono gratuito di Dio e accessibile a quanti la chiedono umilmente, è la virtù soprannaturale necessaria per essere salvati. L’atto di fede è un atto umano, cioè un atto dell’intelligenza dell’uomo che, sotto la spinta della volontà mossa da Dio, dà liberamente il proprio consenso alla verità divina. La fede, inoltre, è certa, perché fondata sulla Parola di Dio; è operosa «per mezzo della carità» (Ga5,6); è in continua crescita, grazie all’ascolto della Parola di Dio e alla preghiera. Essa fin d’ora ci fa pregustare la gioia celeste.

Perché non ci sono contraddizioni tra fede e scienza?

29 Anche se la fede supera la ragione, non vi potrà mai essere contraddizione tra fede e scienza, perché entrambe hanno origine da Dio. È lo stesso Dio che dona all’uomo sia il lume della ragione sia la fede. (159)
«Credi per comprendere: comprendi per credere» (sant’Agostino).

Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
****  Io devo confessare il suo nome: Gesù è il Cristo, Figlio di Dio vivo.
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: O Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro Signore Gesù Cristo...