IL PENSIERO DEL GIORNO

10 Gennaio 2018

FERIA DELLA I SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)



Oggi Gesù ci dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono” (Gv 10,27).


Dal Vangelo secondo Marco 1,29-39: Gesù, dopo aver guarito la suocera di Pietro, guarisce molti ammalati e ossessi imponendo ai demoni, come ai miracolati e perfino agli apostoli (cfr. Mc 1,25.34.44; 3,12; 5,43; 7,36; 8,26.30; 9,9), una consegna di silenzio sulla sua identità messianica che sarà tolta solo dopo la sua morte (cfr. Mt 10,27). Per la Bibbia di Gerusalemme, poiché «il popolo si faceva una idea nazionalista e guerriera del Messia, molto diversa da quella che Gesù voleva incarnare, gli occorreva usare molta prudenza, almeno in terra d’Israele (cfr. Mc 5,19), per evitare spiacevoli equivoci sulla sua missione (cfr. Gv 6,15; Mt 13,13). Questa consegna del “segreto messianico” non è una tesi artificiosa inventata più tardi da Marco come alcuni hanno preteso; risponde invece a un atteggiamento storico di Gesù, benché Marco ne abbia fatto un tema su cui ama insistere».


L’estrema debolezza dell’uomo: CCC 407: La dottrina sul peccato originale - connessa strettamente con quella della redenzione operata da Cristo - offre uno sguardo di lucido discernimento sulla situazione dell’uomo e del suo agire nel mondo. In conseguenza del peccato dei progenitori, il diavolo ha acquisito un certo dominio sull’uomo, benché questi rimanga libero. Il peccato originale comporta “la schiavitù sotto il dominio di colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo”. Ignorare che l’uomo ha una natura ferita, incline al male, è causa di gravi errori nel campo dell’educazione, della politica, dell’azione sociale e dei costumi.


Diavolo (satana, avversario) - Piccolo Dizionario Biblico (Edizioni Paoline): Nell’Antico Testamento il diavolo è concepito prima di tutto come avversario, come colui che fa l’accusa nel giudizio (Sal 109,6), appartiene alla categoria dei «figli di Dio» e compare nel  cielo davanti a Dio come accusatore di Giobbe (Gb 1,6-12; 2,1-7), similmente in Zc 3,1s; l’Antico Testamento non fa ancora un collegamento tra il diavolo e i demoni o tra il diavolo e una caduta degli angeli (1Re 22,19-23; Is 14,12). Il tardo giudaismo chiama il diavolo Belial e Beelzebul, principe delle tenebre e capo degli angeli della perdizione; quindi si forma l’idea che il diavolo è diventato nemico di Dio a causa di una caduta nel peccato, e che egli operi per invidia, voluttà e sete di dominio. Nel Nuovo Testamento il diavolo è la personificazione del male (Mt 13,19), il nemico (Mt 13,25.28; Lc 10,19). Egli si mette contro il piano divino della salvezza (Mt 4; Mc 4,15), rende gli uomini ciechi nei confronti della volontà di Dio (2Cor 4,4), conduce all’incredulità e al peccato (Ef 2,2). Il diavolo viene chiamato tentatore (Mt 4,3; 1Ts 3,5), il forte (Mt 12,29), padre della menzogna (Gv 8,44), principe di questo mondo (Gv 12,31), dio del mondo (2Cor 4,4).
La sconfitta del diavolo nella tentazione di Gesù (Mt 4,1-11) significa: per mezzo di Gesù è spezzato una volta per sempre il potere del diavolo ed egli è privato del potere che possiede come principe del mondo (Gv 14,30), però ciò non è ancora definitivo ma lo sarà solo con la parusia (2Ts 2,8; Ap 20,7-10).
Per ora gli uomini devono fare la loro scelta contro il diavolo che è possibile debellare per mezzo della parola di Dio e per mezzo della fede (Ef 6,11-18). Insieme al diavolo viene vinto anche l’anticristo che è suo servitore (1 Gv 2,18; 2Ts 2,8s).


Gli esorcismi - Jacques Hervieux (Vangelo di Marco): Nel vangelo di Marco si vede Gesù, per quattro volte, operare un esorcismo; egli caccia uno a più spiriti immondi: - dall’indemoniato di Cafarnao (1,21-28); - dall’indemoniato di Gerasa (5,1-20); - dalla figlia di una sirofenicia (7,24-30); - da un ragazzo epilettico (9,14-29). Con questi interventi, Gesù non fa altro che adottare una pratica popolare assai diffusa nel mondo giudaico e pagano del suo tempo. Essa ha radici profonde nella mentalità delle civiltà antiche: Canaan, Egitto, Assiria, Babilonia, Persia e anche Grecia. In tutti questi paesi, da tempi immemorabili, la malattia è in genere attribuita alla «possessione » dell’uomo da parte di spiriti malvagi: i demòni. Essi vengono rappresentati come forze soprannaturali che aleggiano nell’aria e si m scolano all’esistenza quotidiana degli uomini (cfr. Mt 12,43-45): in questo senso, tutti i mali di cui gli uomini soffrono sono «diabolici». L’origine arcaica di questa credenza è l’animismo: tutto quello che esiste in natura ha un’anima. Gli uomini sono sotto l’influsso di spiriti, buoni o cattivi; il potere malefico degli piriti cattivi richiede l’intervento di stregoni a di maghi: per mezzo di formule imprecatorie, dell’invocazione di nomi potenti, l’esorcista tenta di liberare il malato dallo spirito che lo irretisce. I racconti non mancano di elementi impressionanti: grida, convulsioni dei demòni scacciati (prima di uscire dal corpo del posseduto ...).
Nella Bibbia si opera una prima essenziale distinzione rispetto alle superstizioni pagane. La fede nel Dio unico ha ridotto lo spirito del male al rango di semplice creatura. «Satana» anche se personifica le forze del male non è una divinità: egli è sottoposto alla potenza del creatore. Il suo ruolo si limita semplicemente ad essere «l’avversario » del disegno di Dio riguardo agli uomini (cfr. Gb 1-2).
Gesù ha inserito una piccola parte della sua opera terapeutica (non tutta!) in questa concezione tradizionale della malattia legata al potere di Satana. Nessuno studioso serio può negare questo fatto: egli ha trascorso la sua vita «facendo del bene e sanando tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo» (At 10,38). È vero che oggi si procederebbe con maggior cautela nel definire «possessioni diaboliche» certe malattie che possono essere annoverate tra i disturbi nervosi e mentali che richiedono l’intervento degli psichiatri; l’epilessia (cfr. 9,14-29), la schizofrenia (cfr. 5,1-20), la paranoia, ecc. Ma il lettore moderno non deve, tuttavia, cedere a un’interpretazione «riduttiva» degli esorcismi di Gesù. Anche se la sua attività sembra avvicinarsi alla pratica della magia antica, Gesù non può essere considerato un mago; e questo per due ragioni principali: 1. Gli esorcismi di Gesù sono indissociabili dalla sua proclamazione della buona novella della salvezza: essi costituiscono i segni che nella sua persona il regno di Dio ha fatto irruzione nella storia del mondo. La lotta spietata di Gesù contro Satana costituisce la sua vittoria sulle forze del male e della morte che questi rappresenta (cfr. l’episodio: Gesù e Satana, 3,22-30). 2. Anche se è necessario, con la scienza moderna, riconoscere cause fisiche e psichiche ai mali dell’uomo, l’esperienza umana continua a combattere col «mistero» del Male reale, concreto, che supera la ragione umana. Gesù non è venuto a rivelare l’origine e la natura (troppo oscure!) del male: ma, affrontandolo, egli ha dimostrato il suo potere divino di liberare gli uomini da tutte le «alienazioni» psichiche, psicologiche e spirituali. I primi cristiani hanno visto, negli esorcismi di Gesù, degli «atti di liberazione» da tutte le forme di male e di morte che il Cristo ha radicalmente vinto nella sua morte e risurrezione.


Cacciata dei demoni - Gertrud Herrgott: Nel mito dei racconti dell’antichità, su prodigiosi “uomini divini” riluce la verità che il mondo e gli uomini hanno bisogno di essere salvati. Secondo Marco Gesù inizia la sua attività con una cacciata di demoni. Il suo grido di araldo rivolto a Israele che annuncia l’immediata vicinanza della signoria ili Dio nella sua persona è, nel contempo, grido di combattimento contro tutte le specie di demoni “Se io caccio i demòni con il dito di Dio (Mt: nello spirito di Dio), è dunque giunto a voi il regno ili Dio” (Lc 11,20).
Gesù possiede lo spirito santo puro e caccia i forti spiriti impuri dalla loro casa, dal momento che è più forte di loro. I demoni i manifestano soprattutto come causa di malattia e possessione. Per mezzo della cacciata dei demoni Dio diventa Signore su Satana.
Satana, in quanto falso signore, tortura e schiavizza la creazione buona. Ciò si manifesta, secondo il modo di vedere ili quel tempo, anche nelle catastrofi naturali, cosicché i miracoli sulla natura di Gesù traggono da qui il loro significato. Gesù vuole riportare la creazione allo stato iniziale di bontà. La salvezza abbraccia l’uomo intero visto nel suo mondo, quindi anche la corporeità. Agli occhi di Gesù ogni uomo è un malato in cerca di guarigione. Il potere di Gesù di cacciare i demoni è uno dei più importanti punti di partenza prepasquali per il titolo “Figlio di Dio”. La lotta di Gesù contro i demoni viene continuata dai discepoli (Mc 6,7) e dalla comunità (At 19,11-17). La potenza universale della superstizione e della falsa sapienza, la degenerazione della potenza politica e la sua trasfigurazione cultuale (cf. At 13,1ss) sono segni escatologici dell’impotente furore di Satana, il quale sa “che gli resta poco tempo” (Ap 12,12). La cacciata dei demoni a spettro universale è necessaria. La chiesa è forte soltanto nel nome di Gesù.


Il demonio può causare una malattia mentale? - José Antonio Fortea (Summa Daemoniaca): Se il demonio può indurre in tentazione, potrà anche farlo in forma continua, intensa, senza pausa, e cercare di provocare, per tanto, un’ossessione o una fobia o una depressione o altre malattie. Se abbiamo detto che può trasmettere specie intelligibili, potrebbe trasmetterle con una frequenza tale da perturbare seriamente la vita ordinaria della persona, fino al punto di squilibrarla. Farlo, può farlo, ma Dio impedisce il suo libero agire su di noi.
Qualsiasi azione del demonio sugli uomini deve essere permessa da Dio.
Alla domanda, quindi, se il demonio può essere la causa di malattie mentali, la risposta è: sì, se Dio glielo permette. Risposta che vale per tutto, anche per la domanda: possiamo contrarre una malattia mentale senza l’intervento del demonio? La risposta sarebbe esattamente la stessa: sì, se Dio lo permette. Si tratta di una risposta di carattere quasi universale. Per quanto generale essa sia - di fatto comprende quasi qualsiasi domanda - temo proprio che non ci possa essere altra risposta.
Conosciuto il meccanismo interno che usa per provocare la tentazione - infondendo specie intelligibili nella nostra intelligenza, memoria e immaginazione - questo modus operandi si può anche usare in modo così insistente da squilibrare una persona.
Il poterlo fare fa parte dei poteri del demonio. L’unica cosa che può impedirlo è la volontà di Dio. Ma lo impedisce sempre? Senza dubbio no. Se Dio non impedisce sempre l’azione delle cause naturali che provocano la malattia, neppure impedisce sempre l’azione del demonio. Tuttavia in questo ambito l’azione del demonio oltre il campo della tentazione, è un fatto eccezionale. Qualsiasi infermità mentale si deve a cause naturali finché non venga dimostrato il contrario.
D’altra parte, se ponessimo una di fianco all’altra una persona inferma mentalmente per cause naturali e un’altra per cause demoniache, non ci sarebbe modo di distinguerle, dato che solo vedremmo I’ effetto esterno.


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
**** Ignorare che l’uomo ha una natura ferita, incline al male, è causa di gravi errori nel campo dell’educazione, della politica, dell’azione sociale e dei costumi.
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: Ispira nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto. Per il nostro Signore Gesù Cristo...