IL PENSIERO DEL GIORNO

8 Dicembre 2017


Oggi Gesù ci dice: «Rallègrati, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu fra le donne» (Lc 1,28 - Canto al Vangelo).  


Vangelo secondo Luca 1,26-38: Ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio: l’onnipotenza di Dio getta luce sul mistero dell’immacolata concezione della Beta Vergine Maria, lo illumina e lo rivela. Ci fa intuire che la Vergine Maria è stata pensata, concepita, voluta, creata da Dio per Dio. Anche noi, come Maria, siamo stati creati da Dio per Dio, come Maria, siamo stati pensati per un progetto di amore e di salvezza, come Maria, Dio Padre, in Cristo, ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità (Ef 1,3).



L’immacolata concezione: Catechismo della Chiesa Cattolica 490-493: Per essere la Madre del Salvatore, Maria «da Dio è stata arricchita di doni degni di una così grande missione». L’angelo Gabriele, al momento dell’annunciazione, la saluta come «piena di grazia» (Lc 1,28). In realtà, per poter dare il libero assenso della sua fede all’annunzio della sua vocazione, era necessario che fosse tutta sorretta dalla grazia di Dio. Nel corso dei secoli la Chiesa ha preso coscienza che Maria, «colmata di grazia» da Dio, era stata redenta fin dal suo concepimento. È quanto afferma il dogma dell’immacolata concezione, proclamato da papa Pio IX nel 1854: «La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale». Questi «splendori di una santità del tutto singolare» di cui Maria è «adornata fin dal primo istante della sua concezione» le vengono interamente da Cristo: ella è «redenta in modo così sublime in vista dei meriti del Figlio suo». Più di ogni altra persona creata, il Padre l’ha «benedetta con ogni benedizione spirituale, nei cieli, in Cristo» (Ef 1,3). In lui l’ha scelta «prima della creazione del mondo, per essere» santa e immacolata «al suo cospetto nella carità» (Ef 1,4). I Padri della Tradizione orientale chiamano la Madre di Dio «la Tutta Santa» (Παναγι´ αν), la onorano come «immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa una nuova creatura». Maria, per la grazia di Dio, è rimasta pura da ogni peccato personale durante tutta la sua esistenza.


Maria, Madre amatissima: Lumen gentium 53: All’annuncio dell’angelo la vergine Maria accolse nel suo cuore e nel corpo il Verbo di Dio e portò al mondo la vita; perciò viene riconosciuta e onorata come vera Madre di Dio e del Redentore. Redenta in modo ancor più sublime in considerazione dei meriti del suo Figlio, e a lui unita da stretto e indissolubile vincolo, riceve l’altissima funzione e dignità di Madre del Figlio di Dio, ed è perciò figlia prediletta del Padre e dimora dello Spirito Santo. Per questo dono straordinario di grazia precede di gran lunga tutte le altre creature celesti e terrestri; ma allo stesso tempo resta congiunta, nella razza di Adamo, con tutti gli uomini bisognosi di essere salvati; anzi è «veramente madre delle membra (di Cristo)… perché col suo amore ha cooperato a far nascere nella Chiesa i fedeli che di quel capo sono le membra». Perciò è riconosciuta anche come membro sovreminente e singolarissimo della Chiesa, sua figura (typus) e modello eccellentissimo nella fede e nella carità. Ammaestrata dallo Spirito Santo, la Chiesa cattolica la venera con affetto e filiale pietà, quale madre amatissima.


Catechismo degli Adulti

Preservata dal peccato originale

764 Nella tradizione della Chiesa, il comune senso della fede ha sempre riconosciuto in Maria una incomparabile innocenza e santità. A poco a poco è arrivato ad acquisire anche la certezza della sua esenzione dal peccato originale. Finalmente nel 1854 il papa Pio IX ha definito solennemente: «La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio Onnipotente e in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale». Ai nostri giorni il concilio Vaticano II, oltre l’esenzione dal peccato originale, ha sottolineato che Maria fin dall’inizio è stata adornata «degli splendori di una singolarissima santità».
Maria è figlia di Adamo e nostra sorella, congiunta «con tutti gli uomini bisognosi di essere salvati». Anche lei è redenta da Cristo, ma «redenta in modo ancor più sublime». Non viene tirata fuori dal fango come noi; è preservata dal cadervi. In lei rifulge maggiormente il primato della grazia di Dio: tutti «sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù» (Rm 3,24).

Più santa attraverso le prove

765  Tuttavia, come una melodia può risuonare solo nell’orecchio e nel cuore di chi ascolta, così la grazia ha bisogno della nostra libera corrispondenza nella concretezza e nella storicità dell’esistenza; esige di essere accolta nella fede che agisce mediante la carità. Maria ha avuto il suo personalissimo cammino di fede e di carità: «Ha percorso il suo pellegrinaggio di fede e ha serbato fedelmente la sua unione col Figlio fino ai piedi della croce». È cresciuta anche lei nella santità. Libera dal peccato originale e gratificata di doni eccezionali, ha progredito con passo spedito. Non ha conosciuto ritardi e deviazioni come noi; non ha commesso peccati personali. A ragione il popolo cristiano la venera come la “tutta santa”.

766 «Tu hai preservato la Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale, perché, piena di grazia, diventasse degna Madre del tuo Figlio. In lei hai segnato l’inizio della Chiesa, sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza».


Ti seguiamo, Vergine Immacolata, attratti dalla tua santità: Giovanni Paolo II: (Angelus, 8 dicembre 2002): Con la recita dell’“Angelus”, ogni giorno per ben tre volte torniamo a ripetere: “Et Verbum caro factum est - Il Verbo si è fatto carne”. Nel tempo di Avvento queste parole evangeliche assumono un significato ancor più intenso, poiché la liturgia ci fa rivivere il clima dell’attesa dell’Incarnazione del Verbo. Per questo l’Avvento offre il contesto ideale alla solennità di Maria Immacolata. L’umile fanciulla di Nazaret, che con il suo ‘sì’ all’angelo ha mutato il corso della storia, è stata preservata da ogni macchia di peccato sin dal suo concepimento. A beneficiare dell’opera della salvezza compiuta da Cristo è stata per prima proprio Lei, prescelta sin dall’eternità per esserne la madre. Per tale ragione, quest’oggi i nostri occhi restano fissi sul mistero della sua Immacolata Concezione, mentre il cuore si apre ad un corale cantico di ringraziamento. La liturgia pone in evidenza i prodigi che Iddio ha compiuto attraverso di Lei: “La gioia che Eva ci tolse, ci rendi nel tuo Figlio, e dischiudi il cammino verso il regno dei cieli” (Inno delle Lodi). Al tempo stesso siamo invitati ad imitarLa: Maria è piaciuta a Dio per la sua docile umiltà. Al messo celeste ha risposto: “Ecce Ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum” (Lc 1,38). “Eccomi, sono la serva del Signore”! È con queste stesse interiori disposizioni che i credenti sono chiamati ad accogliere la volontà divina in ogni circostanza. “Ti seguiamo, Vergine Immacolata, attratti dalla tua santità” (Antifona delle Lodi). Così quest’oggi ci rivolgiamo a Maria, consapevoli sì della nostra debolezza, ma certi del suo materno e costante aiuto.


Affidiamo a Maria il mondo intero: Benedetto XVI (Angelus, 8 dicembre 2010): L’Evangelista Luca, invece, ci mostra la Vergine Maria che riceve l’annuncio del Messaggero celeste (cfr. Lc 1,26-38). Ella appare come l’umile e autentica figlia d’Israele, vera Sion in cui Dio vuole porre la sua dimora. È il virgulto dal quale deve nascere il Messia, il Re giusto e misericordioso. Nella semplicità della casa di Nazaret vive il “resto” puro d’Israele, dal quale Dio vuole far rinascere il suo popolo, come un nuovo albero che stenderà i suoi rami nel mondo intero, offrendo a tutti gli uomini frutti buoni di salvezza. A differenza di Adamo ed Eva, Maria rimane obbediente alla volontà del Signore, con tutta se stessa pronuncia il suo “sì” e si mette pienamente a disposizione del disegno divino. È la nuova Eva, vera “madre di tutti i viventi”, di quanti cioè per la fede in Cristo ricevono la vita eterna. Cari amici, che gioia immensa avere per madre Maria Immacolata! Ogni volta che sperimentiamo la nostra fragilità e la suggestione del male, possiamo rivolgerci a Lei, e il nostro cuore riceve luce e conforto. Anche nelle prove della vita, nelle tempeste che fanno vacillare la fede e la speranza, pensiamo che siamo figli suoi e che le radici della nostra esistenza affondano nell’infinita grazia di Dio. La Chiesa stessa, anche se esposta agli influssi negativi del mondo, trova sempre in Lei la stella per orientarsi e seguire la rotta indicatale da Cristo. Maria è infatti la Madre della Chiesa, come hanno solennemente proclamato il Papa Paolo VI e il Concilio Vaticano II. Mentre, pertanto, rendiamo grazie a Dio per questo segno stupendo della sua bontà, affidiamo alla Vergine Immacolata ognuno di noi, le nostre famiglie e le comunità, tutta la Chiesa e il mondo intero.


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
****  Affidiamo alla Vergine Immacolata ognuno di noi, le nostre famiglie e le comunità, tutta la Chiesa e il mondo intero.
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo...