IL PENSIERO DEL GIORNO

23 Dicembre 2017


Oggi Gesù ci dice: «Ecco, sto alla porta e busso, dice il Signore Se uno ascolta la mia voce e mi apre, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20).  


Vangelo secondo Luca 1,57-66: Giovanni sarà profeta e precursore del Messia. È lui che rivelerà al popolo di Dio la conoscenza della salvezza, invitandolo ad accogliere il perdono di Dio. Per il Nuovo Testamento Giovanni è il profeta Elia che Dio aveva promesso di mandare prima che giungesse il giorno grande e terribile. Nella pienezza del tempo si compie questa promessa, e la nascita di un bambino da una donna sterile è già preannunzio di salvezza per tutti gli uomini.


Le posero nel loro cuore - Benedetto Prete (Vangelo secondo Luca): Luca 1,66. Le posero nel loro cuore;  espressione semitica che significa: riflettere, prendere in considerazione (cf. 1Samuele, 21,13).
Luca fa notare che sugli avvenimenti narrati si porta l’attenzione di tutti, anche di quelli che ne hanno soltanto sentito parlare. A motivo dei fatti meravigliosi verificatisi alla nascita di Giovanni ci si chiedeva a quale straordinaria missione era destinato questo bambino (che sarà dunque questo piccolo bambino?); il testo ha il diminutivo vezzeggiativo, - piccolo bambino - (paidion). La mano di Dio infatti era con lui; queste parole sono una riflessione dello scrittore, non già riferiscono l’opinione popolare; esse concludono il racconto della nascita di Giovanni e preparano quanto sarà detto al verso 80 ed al cap. 3. Luca infatti, con sobri accenni, indica in anticipo quello che narrerà, in modo da offrire utili raccordi al lettore .
La mano di Dio designa la protezione e la guida divina (cf. Esodo, 13,3, 14; 14,8; 15,6 etc.; Atti, 11,21; 13,11); i fatti meravigliosi constatati alla nascita di questo bambino mostravano all’evidenza che il Signore (la mano del Si g n o re; antropomorfismo biblico) lo proteggeva e lo seguiva con provvidenza particolare.


Catechismo della Chiesa Cattolica

Giovanni, Precursore, Profeta e Battista

523: San Giovanni Battista è l’immediato precursore del Signore, mandato a preparargli la via. «Profeta dell’Altissimo» (Lc 1,76), di tutti i profeti è il più grande e l’ultimo; egli inaugura il Vangelo; saluta la venuta di Cristo fin dal seno di sua madre e trova la sua gioia nell’essere «l’amico dello sposo» (Gv 3,29), che designa come «l’Agnello di Dio [...] che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29). Precedendo Gesù «con lo spirito e la forza di Elia» (Lc 1,17), gli rende testimonianza con la sua predicazione, con il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio.

717 “Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni” (Gv 1,6). Giovanni è riempito “di Spirito Santo fin dal seno di sua madre” (Lc 1,15) da Cristo stesso che la Vergine Maria aveva da poco concepito per opera dello Spirito Santo. La “visitazione” di Maria ad Elisabetta diventa così visita di Dio al suo popolo.

718 Giovanni è “quell’Elia che deve venire” (Mt 17,10-13); il fuoco dello Spirito abita in lui e lo fa “correre avanti” (come “precursore”) al Signore che viene. In Giovanni il Precursore, lo Spirito Santo termina di “preparare al Signore un popolo ben disposto” (Lc 1,17). 

719 Giovanni è “più che un profeta”. In lui lo Spirito Santo termina di “parlare per mezzo dei profeti”. Giovanni chiude il ciclo dei profeti inaugurato da Elia. Egli annunzia che la consolazione di Israele è prossima; è la “voce” del Consolatore che viene. Come farà lo Spirito di verità, egli viene “come testimone per rendere testimonianza alla Luce” (Gv 1,7). In Giovanni, lo Spirito compie le indagini dei profeti e il desiderio degli angeli: “L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio ... Ecco l’Agnello di Dio” (Gv 1,33-36).

720 Infine, con Giovanni Battista lo Spirito Santo inaugura, prefigurandolo, ciò che realizzerà con Cristo e in Cristo: ridonare all’uomo “la somiglianza” divina. Il battesimo di Giovanni era per la conversione, quello nell’acqua e nello Spirito sarà una nuova nascita.


Bibbia di Navarra (I Quattro Vangeli) Luca 1,78-79: Il “sole che sorge” è il Messia, Gesù Cristo, disceso dal cielo per rischiararci con la sua luce, “sole di giustizia che sorgerà con raggi benefici” (Mt 3,20). Già nell’Antico Testamento si parla della gloria del Signore, riverbero della sua presenza, come di qualcosa intimamente connesso con la luce. Così, ad esempio, quando Mosè fa ritorno all’accampamento dopo essere stato a colloquio con Dio, il suo volto era talmente raggiante che gli Israeliti “ebbero timore di avvicinarsi a lui” (Es 34,30). In questo senso san Giovanni afferma che “Dio è luce e in lui non ci sono tenebre” (1Gv 1,5); in cielo, quindi, non ci sarà mai notte, perché il Signore illuminerà tutti (cfr Ap 21,23; 22,5).
Di questo splendore divino partecipano gli angeli (cfr Ap 1,11) e i santi (cfr Sap 3,7; Dn 2,3); in modo del tutto singolare ne partecipa la Vergine, figura della Chiesa, che nell’Apocalisse ci appare “vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle” (Ap 12,1). La luce divina ci giunge, finché dimoriamo su questa terra, per mezzo di Gesù Cristo che, in quanto Dio, è “la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Infatti il Signore ci dice: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre» (Gv 8,12).
Noi cristiani dobbiamo essere partecipi della luce divina in tal maniera che il Signore possa dire: «Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,14). Bisogna dunque vivere come figli della luce (cfr Lc 16,8), il cui frutto consiste “in ogni bontà, giustizia e verità” (Ef 5,9).
Così la vita del cristiano sarà un continuo splendore, che aiuterà gli uomini a conoscere Dio e a glorificarlo (cfr Mt 5,16).


Benedetto XVI (Angelus, 24 Giugno 2012): Se si eccettua la Vergine Maria, il Battista è l’unico santo di cui la liturgia festeggia la nascita, e lo fa perché essa è strettamente connessa al mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Fin dal grembo materno, infatti, Giovanni è precursore di Gesù: il suo prodigioso concepimento è annunciato dall’Angelo a Maria come segno che «nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37), sei mesi prima del grande prodigio che ci dà salvezza, l’unione di Dio con l’uomo per opera dello Spirito Santo. I quattro Vangeli danno grande risalto alla figura di Giovanni il Battista, quale profeta che conclude l’Antico Testamento e inaugura il Nuovo, indicando in Gesù di Nazaret il Messia, il Consacrato del Signore. In effetti, sarà lo stesso Gesù a parlare di Giovanni in questi termini: «Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, / davanti a te egli preparerà la via. In verità io vi dico: fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui» (Mt 11,10-11).
Il padre di Giovanni, Zaccaria - marito di Elisabetta, parente di Maria -, era sacerdote del culto dell’Antico Testamento. Egli non credette subito all’annuncio di una paternità ormai insperata, e per questo rimase muto fino al giorno della circoncisione del bambino, al quale lui e la moglie dettero il nome indicato da Dio, cioè Giovanni, che significa «il Signore fa grazia». Animato dallo Spirito Santo, Zaccaria così parlò della missione del figlio: «E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo / perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, / per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza / nella remissione dei suoi peccati» (Lc 1,76-77). Tutto questo si manifestò trent’anni dopo, quando Giovanni si mise a battezzare nel fiume Giordano, chiamando la gente a prepararsi, con quel gesto di penitenza, all’imminente venuta del Messia, che Dio gli aveva rivelato durante la sua permanenza nel deserto della Giudea. Per questo egli venne chiamato «Battista», cioè «Battezzatore» (cfr Mt 3,1-6). Quando un giorno, da Nazaret, venne Gesù stesso a farsi battezzare, Giovanni dapprima rifiutò, ma poi acconsentì, e vide lo Spirito Santo posarsi su Gesù e udì la voce del Padre celeste che lo proclamava suo Figlio (cfr Mt 3,13-17). Ma la missione del Battista non era ancora compiuta: poco tempo dopo, gli fu chiesto di precedere Gesù anche nella morte violenta: Giovanni fu decapitato nel carcere del re Erode, e così rese piena testimonianza all’Agnello di Dio, che per primo aveva riconosciuto e indicato pubblicamente.
Cari amici, la Vergine Maria aiutò l’anziana parente Elisabetta a portare a termine la gravidanza di Giovanni. Ella aiuti tutti a seguire Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio, che il Battista annunciò con grande umiltà e ardore profetico.


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
****  La Vergine Maria aiutò l’anziana parente Elisabetta a portare a termine la gravidanza di Giovanni. Ella aiuti tutti a seguire Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio, che il Battista annunciò con grande umiltà e ardore profetico.
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: Dio onnipotente ed eterno, è ormai davanti a noi il Natale del tuo Figlio: ci soccorra nella nostra indegnità il Verbo che si è fatto uomo nel seno della Vergine Maria e si è degnato di abitare fra noi. Egli è Dio, e vive e regna con te...