IL PENSIERO DEL GIORNO

24 Ottobre 2017


Oggi Gesù ci dice: «Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo» (Lc 21,36; Cfr. Acclamazione al Vangelo).


Dal Vangelo secondo Luca 12,35-38: La vigilanza è il modus vivendi del credente. La vigilanza è alimentata dalla fede, e se quest’ultima rende salda la vigilanza, la vigilanza tiene sempre acceso il lume della fede. Da qui si può affermare che vigilanza e fede vanno sempre insieme. In questa ottica, il discepolo vive la sua avventura cristiana e umana facendo riposare la sua anima nella luce della fede, e acquietando il suo cuore nella calma della vigilanza. La fede dona al credente la certezza che il Cristo Signore verrà un giorno, alla fine del mondo, per giudicare i vivi e i morti, la vigilanza lo prepara a questo incontro, eliminando paure o false certezze.


Siate pronti con le vesti strette ai fianchi: Carlo Guidelli, Luca, Nuovissima Versione della Bibbia: La fine, quella personale e quella del mondo, sarà improvvisa perché è incerto il momento della morte e del ritorno del Signore. Quindi, la prospettiva è «quella della parusia: bisogna star pronti perché non si sa a che ora il Signore ritornerà. (Con i) fianchi cinti e le lucerne accese... Si tratta di tenersi pronti, cioè in tenuta da viaggio (cfr. Es 12,11 per celebrare la Pasqua è necessario avere i fianchi cinti): si tratta, ancora una volta, di andare incontro al Signore che passa, che viene. Tenetevi pronti: come si vede, l’invito alla vigilanza viene articolato in ammonimenti (vv. 35 e 40), in parabole (36-38.39-40) e in beatitudini (37s): alla luce dell’insegnamento sapienziale, Gesù non lascia mancare la promessa delle beatitudini.


Catechismo della Chiesa Cattolica

672: ... nell’attesa che tutto sia a lui sottomesso: Prima dell’Ascensione Cristo ha affermato che non era ancora il momento del costituirsi glorioso del Regno messianico atteso da Israele, Regno che doveva portare a tutti gli uomini, secondo i profeti, l’ordine definitivo della giustizia, dell’amore e della pace. Il tempo presente è, secondo il Signore, il tempo dello Spirito e della testimonianza, ma anche un tempo ancora segnato dalla “necessità” (1Cor 7,26) e dalla prova del male, che non risparmia la Chiesa e inaugura i combattimenti degli ultimi tempi. È un tempo di attesa e di vigilanza.


678: Per giudicare i vivi e i morti: In linea con i profeti e con Giovanni Battista Gesù ha annunciato nella sua predicazione il giudizio dell’ultimo giorno. Allora saranno messi in luce la condotta di ciascuno e il segreto dei cuori. Allora verrà condannata l’incredulità colpevole che non ha tenuto in alcun conto la grazia offerta da Dio. L’atteggiamento verso il prossimo rivelerà l’accoglienza o il rifiuto della grazia e dell’amore divino. Gesù dirà in quell’ultimo giorno: “Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me (Mt 25,40).

2370: La vigilanza: Positivamente, la lotta contro il nostro io possessivo e dominatore è la vigilanza, la sobrietà del cuore. Quando Gesù insiste sulla vigilanza, essa è sempre relativa a lui, alla sua venuta nell’ultimo giorno ed ogni giorno: «Oggi». Lo Sposo viene a mezzanotte; la luce che non deve spegnersi è quella della fede: «Di te ha detto il mio cuore: “Cercate il suo volto”» (Sal 27,8).

1036: Necessità della vigilanza: Le affermazioni della Sacra Scrittura e gli insegnamenti della Chiesa riguardanti l’inferno sono un appello alla responsabilità con la quale l’uomo deve usare la propria libertà in vista del proprio destino eterno. Costituiscono nello stesso tempo un pressante appello alla conversione: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla Vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,13-14).
“Siccome non conosciamo né il giorno né l’ora, bisogna, come ci avvisa il Signore, che vegliamo assiduamente, affinché, finito l’unico corso della nostra vita terrena, meritiamo con lui di entrare al banchetto nuziale ed essere annoverati tra i beati, né ci si comandi, come a servi cattivi e pigri, di andare al fuoco eterno, nelle tenebre esteriori dove ci sarà pianto e stridore di denti”.

2088: Vigilanza nel custodire la fede: Il primo comandamento ci richiede di nutrire e custodire la nostra fede con prudenza e vigilanza e di respingere tutto ciò che le è contrario. Ci sono diversi modi di peccare contro la fede: Il dubbio volontario circa la fede trascura o rifiuta di ritenere per vero ciò che Dio ha rivelato e che la Chiesa ci propone a credere. Il dubbio involontario indica la esitazione a credere, la difficoltà nel superare le obiezioni legate alla fede, oppure anche l’ansia causata dalla sua oscurità. Se viene deliberatamente coltivato, il dubbio può condurre all’accecamento dello spirito.


Catechismo degli Adulti

383: Vigilanza cristiana: Nei confronti di Satana e dei demòni bisogna essere vigilanti, ma senza paura. Essi ricevono da Dio le loro energie; possono agire liberamente finché Dio lo permette; loro malgrado, con le loro stesse macchinazioni, come è avvenuto nella passione di Cristo, finiscono per contribuire al regno di Dio e al nostro bene. La supremazia di Dio e di Cristo è totale, dal principio alla fine. Non abbiamo nulla da temere. Cristo ha vinto i demòni e ha dato anche a noi la possibilità di lottare vittoriosamente contro di essi.


Attesa del ritorno del Signore - S. V. (Vegliare in Schede Bibliche Pastorali, Vol. VIII - Ed. Dehoniane - Bologna) - Il tema della vigilanza compare nel Nuovo Testamento soprattutto nel contesto dell’avvento del Signore nell’ultimo giorno. La veglia costituisce il caratteristico atteggiamento di quanti sono pronti ad accogliere il Signore che viene nella gloria.
Per descrivere la subitaneità e l’imprevedibilità della parusia, Gesù usa nei Vangeli paragoni e immagini tratti dalla vita ordinaria dell’uomo. La sua venuta sarà improvvisa come quella di un padrone che ritorna nel corso della notte senza aver prevenuto i servi (Mc 13,35-36), o come quella di un ladro nella notte (Mt 24,43-44). Perciò il cristiano deve stare in guardia, non lasciarsi vincere dalla noncuranza simboleggiata dal sonno. L’esortazione alla vigilanza escatologica è spesso sottolineata nei Vangeli: «State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso... È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!» (Mc 13,33-34; Cf. Mt 24,42-44; Lc 21,34-36). A conclusione della parabola delle dieci vergini Mt presenta la seguente esortazione: «Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora» (25,13). Luca ha questa beatitudine: «Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli» (12,37).
L’apostolo ricorda al cristiano che, in quanto figlio del giorno e della luce, deve vegliare e resistere alle tenebre, se non vuole essere sorpreso dalla parusia (1Ts 5,6-8). Di qui l’esortazione alla sobrietà, alla rinuncia agli eccessi notturni, il consiglio insistente a ricorrere a tutte le armi della fede. È necessario essere ben svegli per accogliere la salvezza definitiva (Rm 13,11-14).
Lo stato di «all’erta» richiede la rinuncia o almeno il distacco dai beni e piaceri della vita, come sottolinea Luca in 21,34-36: «State ben attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Nell’Apocalisse si trova un’esortazione alla vigilanza rivolta alla comunità di Sardi, con annessa una minaccia (Ap 3,2-3); è promessa inoltre la beatitudine a coloro che accettano l’avvertimento dell’era escatologica (Ap 16,15). Siamo ormai in attesa che spunti il giorno definitivo e si levi nei cuori la stella del mattino (2Pt 1,19).


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
****  Ci sono diversi modi di peccare contro la fede: Il dubbio volontario circa la fede trascura o rifiuta di ritenere per vero ciò che Dio ha rivelato e che la Chiesa ci propone a credere. Il dubbio involontario indica la esitazione a credere, la difficoltà nel superare le obiezioni legate alla fede, oppure anche l’ansia causata dalla sua oscurità. Se viene deliberatamente coltivato, il dubbio può condurre all’accecamento dello spirito.
Questa parola cosa ti suggerisce?
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perché possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo...