IL PENSIERO DEL GIORNO

13 Ottobre 2017


Oggi Gesù ci dice: «Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,31b.32)


Vangelo secondo Luca 11,15-26: Il racconto evangelico si apre con un esorcismo di cui non viene ricordato alcun particolare, ma è da questo episodio che segue una reazione diversificata dei presenti. Alcuni accusano Gesù di essere in combutta con Satana, mentre altri vogliono metterlo alla prova esigendo da lui un segno dal cielo. La risposta di Gesù a queste illazioni è immediata. L’originalità degli esorcismi di Gesù sta nell’espressione dito di Dio, che nell’Antico Testamento indica l’intervento concreto e diretto di Dio sul mondo. Gesù è venuto per instaurare con il dito di Dio il regno del Padre celeste e per sbaragliare il regno di Satana. Quest’ultimo è l’uomo forte che fa la guardia alla sua casa e al suo regno, ma c’è uno più forte che lo sconfigge, con la sua potenza divina e i suoi esorcismi.


Erich Zenger

Satana

Originariamente si chiama così in ebraico colui che si comporta in maniera avversa od ostile. In questo senso il termine si trova soprattutto nella storia di Davide e di Salomone riferita all’avversario in un processo (Sal 106,9) e forse come termine tecnico per accusatore (pubblica accusa). In Zc 3,1ss e Gb 1-2s. è membro della corte celeste di JHWH. Si interpreta qui Satana semplicemente come pubblico accusatore il quale, secondo il modello delle corti reali dall’oriente antico, presenta a JHWH la colpa degli uomini. Non sembra sostenibile l’interpretazione per cui il ruolo di Satana sarebbe da desumere dalla concezione babilonese secondo la quale ogni uomo oltre al proprio dio protettore avrebbe anche un demone che si oppone a questo dio o all’uomo stesso. La comprensione migliore del termine è forse quella che si riferisce alla designazione dell’essenza: Satana è l’essere celeste di sentimenti ostili e avversi agli uomini. In questo modo, due teologoumena, che in un primo momento venivano collegati con JHWH stesso, vengono estrapolati da esso e sotto l’influenza della religione persiana subiscono un po’ alla volta una personificazione. Lo “spirito cattivo di JHWH” che in 1Re 22,19-22 diventa spirito menzognero nei profeti, in Gb 1-2 diventa già una figura che si differenzia da JHWH. L’ira di Dio che in 2Sam 24,1 induce Davide a peccare, in 1Cr 21,1 diventa Satana (qui già nome proprio!). Con ciò avviato quello sviluppo che porterà alla concezione tardogiudaica di Satana come nemico dell’uomo e soprattutto come antagonista di Dio con la quale si confronta il Nuovo Testamento.


S. Lyonnet

L’AVVERSARIO DEI CRISTIANI

Se la risurrezione di Cristo consacra la sconfitta di Satana, la lotta non terminerà, secondo Paolo, se non con l’ultimo atto della «storia della salvezza», nel «giorno del Signore», quando «il Figlio, dopo aver ridotto all’impotenza ogni principato ed ogni potestà e la morte stessa, consegnerà il regno al Padre suo, affinché Dio sia tutto in tutti» (1Cor 15,24-28). Al pari di Cristo, il Cristiano si scontrerà quindi con l’avversario. È lui che impedisce a Paolo di andare a Tessalonica (1Tess 2,18), e «la spina conficcata nella sua carne», ostacolo al suo apostolato, è «un messaggero di Satana» (2Cor 12,7-10). Già il vangelo lo aveva identificato con il nemico che semina la zizzania nel campo del padre di famiglia (Mt 13,39), o che strappa dal cuore degli uomini il seme della parola di Dio, «per tema che credano e siano salvati» (Mc 4,15 par.). A sua volta Pietro lo rappresenta come un leone affamato che gira continuamente attorno ai fedeli, cercando qualcuno da divorare (1Pt 5,8). Come nel paradiso, egli fa essenzialmente la parte di tentatore, sforzandosi di indurre gli uomini al peccato (1Tess 3,5; 1Cor 7,5) e di opporli in tal modo a Dio stesso (Atti 5,3). Più ancora, dietro questa potenza personificata che egli chiama il peccato, Paolo sembra supporre ordinariamente l’azione di Satana, padre del peccato (cfr. Rm 5,12 e Sap 2,24; Rm 7,7 e Gen 3,13). Infine, se è vero che l’anticristo è già all’opera in terra, dietro la sua azione malefica si nasconde la potenza di Satana (2Tess 2,7ss). Così il cristiano - e questo è il lato tragico del suo destino - deve scegliere tra Dio e Satana, tra Cristo e Belial (2Cor 6,14), tra il «maligno» ed il «vero» (1Gv 5,18s). Nell’ultimo giorno egli sarà per sempre con l’uno o con l’altro. Spirito temibile per le sue «astuzie», le sue «insidie», i suoi «inganni», le sue «manovre» (2Cor 2,11; Ef 6,11; 1 Tim 3,7; 6,9...), che ama «camuffarsi da angelo di luce» (2Cor 11,14), Satana è nondimeno un nemico già vinto. Unito a Cristo mediante la fede (Ef 6,10) e la preghiera (Mt 6,13; 26,41par.), il Cristiano - la cui preghiera d’altronde è sostenuta dalla preghiera di Gesù (Lc 22,32; cfr. Rm 8,34; Ebr 7,25) - è certo di trionfare: sarà vinto soltanto chi avrà acconsentito ad esserlo (Gc 4,7; Ef 4,27). Al termine della rivelazione, l’Apocalisse, specialmente a partire dal cap. 12, offre come una sintesi dell’insegnamento biblico su questo avversario, contro il quale, dall’origine (Ap 12,9) fino al termine della storia della salvezza, l’umanità deve combattere. Impotente dinanzi alla donna ed a colui che essa partorisce (12,5s), Satana si è rivolto contro «il resto della sua discendenza» (12,17); ma l’apparente trionfo che gli procurano i portenti dell’anticristo (13-17) terminerà con la vittoria definitiva dell’agnello e della Chiesa, sua sposa (18-22): assieme alla bestia ed al falso profeta, assieme alla morte ed all’Ade, assieme a tutti gli uomini che saranno stati vittime delle sue astuzie, Satana sarà «gettato nel lago di zolfo ardente», il che è la «seconda» morte (Ap 20,10.14s).


Catechismo degli Adulti 382-383

Satana

I demòni hanno come capo Satana. La sua forza distruttiva e il suo influsso nella storia sono indicati dalla Bibbia in termini impressionanti: «il principe di questo mondo» (Gv 12,31); «il grande drago, il serpente antico... che seduce tutta la terra» (Ap 12,9); «omicida fin da principio... e padre della menzogna» (Gv 8,44), «colui che della morte ha il potere» (Eb 2,14); il «maligno» che domina «tutto il mondo» (1Gv 5,19). Bisogna dunque vedere in lui una persona, malvagia e potente che, attraverso un’illusione di vita, organizza sistematicamente la perdizione e la morte. Si può riconoscere un suo influsso particolare nella forza della menzogna e dell’ateismo, nell’atteggiamento diffuso di autosufficienza, nei fenomeni di distruzione lucida e folle. Ma tutta la storia, a cominciare dal peccato primordiale, è inquinata e stravolta dalla sua azione nefasta. Secondo la concezione biblica, le varie forme di male sono in qualche modo riconducibili a lui e ai demòni suoi complici. La Chiesa ritiene che «tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall’origine del mondo, che durerà... fino all’ultimo giorno». Così inquietante è la forza del male, che alcune dottrine religiose hanno immaginato l’esistenza di un dio malvagio, indipendente e concorrenziale rispetto al Dio del bene. La Chiesa rifiuta questo modo di vedere. Tuttavia non minimizza il mistero del male, riducendolo alle deficienze della natura o alla colpa dell’uomo, ma vi scorge «un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore». Nei confronti di Satana e dei demòni bisogna essere vigilanti, ma senza paura. Essi ricevono da Dio le loro energie; possono agire liberamente finché Dio lo permette; loro malgrado, con le loro stesse macchinazioni, come è avvenuto nella passione di Cristo, finiscono per contribuire al regno di Dio e al nostro bene. La supremazia di Dio e di Cristo è totale, dal principio alla fine. Non abbiamo nulla da temere. Cristo ha vinto i demòni e ha dato anche a noi la possibilità di lottare vittoriosamente contro di essi


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
**** “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo” (1Pt 5,6-9).
Questa parola cosa ti suggerisce?
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: O  Dio, fonte di ogni bene,che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ogni merito effondi su di noi la tua misericordia: perdona ciò che la coscienza te e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore Gesù Cristo.