2 OTTOBRE 2025
SANTI ANGELI CUSTODI – MEMORIA
Es 23,20-23a; Salmo Responsoriale Dal Salmo 90 (91); Mt 18,1-5.10
La Bibbia e i Padri della Chiesa [I Padri Vivi]: La Chiesa conosce il culto degli angeli sin dai primi secoli san Giustino lo menziona nella sua «Apologia» (c. 155), Origene (+ 254) si oppone a coloro che nel culto degli angeli vedono l’idolatria; san Clemente di Alessandria (+ c. 212) parla della cura che gli angeli hanno di tutto il creato. Il culto reso agli angeli non assumeva una particolare forma, ma la Chiesa, celebrando la liturgia, si univa spiritualmente alla liturgia celeste dei cori degli angeli. Fino ad oggi, questo rimane vivissimo nella coscienza della Chiesa orientale, come pure continua a essere vivo in Oriente il culto degli angeli. [...].
Gli innumerevoli eserciti degli angeli stanno davanti al volto di Dio e incessantemente gli rendono onore. Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia e glorifichiamo Dio nel prefazio per le sue grandi opere, noi radunati sulla terra c’inseriamo nel perenne cantico di lode che risuona in Cielo. Con tutti gli angeli e gli arcangeli, uniti a tutti i cori celesti esclamiamo: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. L’uomo di fede, riconoscente a Dio per la sua bontà, acclama con le parole del salmo: «A te voglio cantare davanti agli angeli» (137, 1) e sapendo che da solo non è capace di esprimere il cantico di gratitudine invoca gli angeli: «Benedite [con me], angeli del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli» (Dn 3,58).
La Chiesa crede che gli angeli non soltanto circondano il trono di Dio nel sacro servizio, ma che Dio anche per loro, come per noi, in modo mirabile, ha stabilito dei doveri. L’angelo fu mandato a Maria per annunciarle il mistero dell’Incarnazione. L’angelo incoraggia Cristo prima della Passione; tramite l’angelo fu annunciata la notizia della Risurrezione del Signore. Anche oggi, gli angeli sono presenti nella Chiesa, perché essa possa annunciare a tutti l’Incarnazione, la Passione e la Risurrezione del Signore. La Chiesa crede che gli angeli proteggono la nostra vita terrena, hanno cura di noi, ci sostengono sulla via che porta alla salvezza. Nella loro cura, troviamo la difesa e, grazie a loro, evitiamo i pericoli.
In comunione con tutta la Chiesa, benediciamo gli angeli del Signore e glorifichiamo Dio perché ci permette di sperimentare la loro custodia. Poiché attendiamo la nostra unione con loro, quando il Signore verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli.
Colletta
O Dio, che con ineffabile provvidenza
mandi i tuoi santi angeli
perché siano nostri custodi,
dona a noi, che ti supplichiamo,
di essere sempre difesi dalla loro protezione
e di godere in eterno della loro compagnia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Catechismo degli Adulti - Creazione degli angeli [368] Dio ha creato anche gli angeli, che sono creature personali, puri spiriti, immortali, più intelligenti e potenti degli uomini. La libertà umana non è sola nell’universo e il mondo è più vasto e profondo di quanto la mentalità razionalista possa supporre. Peraltro appare del tutto plausibile che gli esseri materiali della natura e gli uomini, esseri materiali e spirituali nello stesso tempo, abbiano al di sopra di sé altri esseri puramente spirituali. Anche questi sono stati creati per mezzo di Cristo e in vista di lui; sono stati chiamati a vivere in comunione con lui e a cooperare per l’avvento del regno di Dio.
Servitori di Dio e di Cristo [378] Nella nostra cultura dubbi e negazioni riguardo agli angeli e ai demòni coesistono con il fascino dell’occulto. Occorre chiarire e chiedersi: ci sono davvero queste presenze nella storia? quale incidenza hanno? La rivelazione attesta la creazione dei puri spiriti e la loro chiamata alla comunione con Cristo. Creati liberi, possono liberamente accogliere o rifiutare il disegno di Dio. Una parte di essi lo accoglie: sono gli angeli santi. Ora stanno davanti a Dio per servirlo, contemplano la gloria del suo volto e giorno e notte cantano la sua lode. «Potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola» (Sal 103,20), intervengono nella storia, a servizio del suo disegno di salvezza.
[379] Cristo è il loro capo ed essi sono «i suoi angeli» (Mt 25,31); gli sono accanto come servitori in alcuni momenti decisivi della sua vita. Un angelo porta a Maria e a Giuseppe l’annuncio dell’incarnazione del Figlio di Dio; una moltitudine di angeli loda Dio per la sua nascita; un angelo lo protegge dalla persecuzione di Erode; gli angeli lo servono nel deserto; un angelo lo conforta nell’agonia del Getsemani; gli angeli annunciano la sua risurrezione; infine, saranno ancora gli angeli ad assisterlo nell’ultimo giudizio.
Protettori della Chiesa [380] In modo analogo gli angeli accompagnano e aiutano la Chiesa nel suo cammino. Incoraggiano gli apostoli; li liberano dalla prigione; li sostengono nell’evangelizzazione. Proteggono tutti i fedeli e li guidano alla salvezza: «Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita». Si comprende così la tradizionale e bella devozione agli angeli custodi.
Prima Lettura: Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti: l’angelo inviato dal Signore precederà il popolo nel suo viaggio verso la terra promessa per custodirlo e guidarlo. Nel brano che oggi leggiamo, l’angelo di Dio si identifica con Dio, il mio nome è in lui, per cui ubbidire o ribellarsi a lui è come ubbidire o ribellarsi a Dio. Il nome degli angeli (ebr. mal’ak, gr. ànghelos), non è un nome di natura ma di funzione: significa «messaggero». Secondo la letteratura giudaica, la funzione degli angeli è triplice: di adorazione e di lode a Dio; di messaggeri divini nelle incombenze degli uomini; di custodi degli uomini, dei loro beni, case, campi, animali, e delle nazioni. Sfuggendo alla nostra percezione ordinaria, essi costituiscono un mondo misterioso, ma non mitico in quanto l’esistenza degli angeli è una verità di fede.
Vangelo
I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?: Gesù risponde che il criterio sono i piccoli. I discepoli devono diventare bambini. Invece di crescere verso l’alto, devono crescere verso il basso, la vera grandezza del discepolo si costruisce sul trono dell’umiltà. Questi piccoli non devono essere disprezzati, in quanto i loro angeli in cielo difendono davanti a Dio la loro causa e chiedono che Egli intervenga a riparare le offese fatte loro.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,1-5.10
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore.
Felipe F. Ramos (Il Vangelo secondo Matteo): Gesù comanda di farsi come bambini. Quando si esprime così, non pensa alla proverbiale innocenza dei bambini, ma pensa principalmente alla loro umiltà. Il bambino non ha pretese: sa di essere bambino e si accetta come è; accetta la sua incapacità di fronte alla vita e il bisogno che ha dei genitori per sopravvivere. I bambini vivono nell’umiltà, non stimandosi meno di quello che sono - non sarebbe umiltà - ma riconoscendo quello che sono. L’uomo ha forse bisogno di stimarsi di meno di quello che è per essere umile?
Se passiamo dalla famiglia umana a quella cristiana - la famiglia di Gesù o di Dio - l’argomentazione acquista molta maggior efficacia. Che cos’è l’uomo davanti a Dio? L’umiltà cristiana è causata appunto dalla gioia di essere figli di Dio (5,3ss; 11,25).
La filiazione divina richiede la conversione, come dice espressamente il versetto 3. Le parole che aprono il vangelo esigendo la conversione (3,2; 4,17) si applicano ora ai discepoli di Gesù. Se questi discepoli devono essere i dirigenti della comunità cristiana, devono comportarsi, di fronte a essa, con quell’umiltà di cui abbiamo parlato. E devono farlo per due ragioni: per quello che sono essi - aspetto che già abbiamo esposto - e per quello che sono. gli altri. Gli altri sono figli di Dio: «i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio».
Ma la frase non si occupa minimamente degli angeli e non ha il minimo interesse per essi. Secondo la letteratura giudaica, la funzione degli angeli è triplice: a) di adorazione e di lode a Dio; b) di agenti o messaggeri divini negli affari umani; c) di custodi degli uomini delle nazioni (At 12,15). Secondo una credenza che si era molto diffusa fra i giudei, erano pochi gli angeli che avevano accesso diretto a Dio. Tenendo conto di questi particolari, l’insegnamento fa pensare alla dignità dei piccoli che credono in Gesù: se i loro angeli hanno questa dignità, quanto maggiore sarà la dignità dei credenti che gli angeli stessi son destinati a servire!
Angelo - Paul Hubert Schüngel: Gli scritti biblici conoscono diversi angeli, che si distinguono per il modo di apparire e soprattutto di agire. La maggior parte delle volte gli angeli appaiono come messaggeri e portavoce di Dio: il malak JHWH comanda ad Abramo di risparmiare suo figlio (Gen 22,11). Questo angelo di JHWH a volte non è distinguibile dallo stesso JHWH (Gen 18). Agli angeli viene spesso attribuito un potere di devastazione o di castigo, per es. all’angelo sterminatore, oppure allo spirito che causa dissidi politici, Gdc 9,23. In questo caso non si possono separare gli a. dalla sventura che essi portano; questo è particolarmente chiaro nel Sal 78,49. Talvolta gli angeli sono visti come cherubini, cioè esseri ibridi alati, come quelli noti soprattutto a Babilonia: Gen 3,24 è uno di questi angeli che fa la guardia all’albero della vita; nel Sal 18,11 esso è colui che accompagna JHWH che discende dai cieli. Ezechiele si è servito in modo particolare di questa immagine. Altri angeli costituiscono una corte celeste che celebra JHWH (Is 6), o lo consiglia (Gb 1,6ss). Soltanto più tardi gli angeli hanno un nome (Dn, Tb) e sono visti ora come angeli custodi personali (Raffaele per Tobia), come protettori di popoli (Dn 10,l1ss), come intercessori presso Dio (Zc 3), come interpreti dei progetti divini (Zc 1,9.11ss). Nell’apocalittica tardogiudaica, ma anche nell’Apocalisse neotestamentaria, essi svolgono un ruolo molto importante. La credenza veterotestamentaria negli angeli è una mescolanza variopinta e disarmonica di antica fede popolare (cf. Gen 6,1-4), dèi stranieri denigrati (Lv 16,8ss) e divinità sbiadite (serpente di rame) d’influenza babilonese e (più tardi) iraniana. Come dimostra Rm 8,38s, Paolo condivide ancora la concezione degli angeli di sventura; parlando di “troni” e “dominazioni” (Col 1,16) Paolo intende angeli dei popoli, cioè soprattutto la potenza della Roma pagana. Soltanto nei Sinottici gli angeli, in quanto messaggeri di Dio e interpreti dell’evento della salvezza (Lc 1; 2; At 1,10s), vengono separati dai demoni quali cause di malattia e di possessione (Mc 3,23-27). Gesù, manifestandosi padrone dei demoni, dimostra di essere colui che possiede la potenza del creatore e introduce il regno di Dio escatologico (Mc 3,27).
La presenza degli angeli - Origene Comment. in Luc., 23, 8-9: Quanto a me, non esito affatto a pensare che gli angeli siano presenti anche nella nostra assemblea, in quanto essi vegliano non soltanto su tutta la Chiesa presa nel suo insieme, ma anche su ciascuno di noi. È di essi che parla il Salvatore, quando dice: I loro angeli vedono sempre il volto del Padre mio che è nei cieli (Mt 18,10). Ci sono qui due Chiese: quella degli uomini e quella degli angeli. Se quanto noi diciamo è conforme al pensiero divino e all’intenzione delle Scritture, gli angeli ne godono e pregano per noi. Ed è perché gli angeli sono presenti nelle Chiese, in tutte, o almeno in quelle che lo meritano e che appartengono a Cristo, che è prescritto alle donne, durante la preghiera, di avere un velo sulla testa a causa degli angeli (1Cor 11,10). Di quali angeli si tratta? Senza alcun dubbio degli angeli che assistono i santi e si rallegrano nella Chiesa; angeli che noi non vediamo perché il fango del peccato ci copre gli occhi, ma che vedono gli apostoli di Gesù ai quali il Signore dice: In verità, in verità vi dico: voi vedrete i cieli aperti e gli angeli di Dio che salgono e discendono sul Figlio dell’uomo (Gv l,51).
Se io avessi la grazia di vederli come gli apostoli e di guardarli come li contemplò Paolo, scorgerei senza dubbio ora la folla di angeli che vedeva Eliseo e che Gihezi, che era al suo fianco, non vedeva affatto. Gihezi aveva paura di essere catturato dai nemici, perché vedeva Eliseo tutto solo. Ma Eliseo, in quanto era profeta del Signore, si mise a pregare e disse: O Signore, apri gli occhi di questo servo in modo che egli veda che ci sono più con noi che con loro (2Re 6,17). E subito, alla preghiera di quel santo, Gihezi vide gli angeli che non vedeva prima.
Il Santo del Giorno - 2 Ottobre 2025 - Santi Angeli custodi - Antonio Borrelli: L’angelo nella Bibbia - Specifici episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, indicano la presenza degli Angeli: la lotta con l’angelo di Giacobbe (Genesi 32, 25-29); la scala percorsa dagli angeli, sognata da Giacobbe (Genesi, 28, 12); i tre angeli ospiti di Abramo (Genesi, 18); l’intervento dell’angelo che ferma la mano di Abramo che sta per sacrificare Isacco; l’angelo che porta il cibo al profeta Elia nel deserto.
L’annuncio ai pastori della nascita di Cristo; l’angelo che compare in sogno a Giuseppe, suggerendogli di fuggire con Maria e il Bambino; gli angeli che adorano e servono Gesù dopo le tentazioni nel deserto; l’angelo che annunciò alla Maddalena e alle altre donne, la resurrezione di Cristo; la liberazione di s. Pietro, dal carcere e dalle catene a Roma; senza dimenticare la cosmica e celeste simbologia angelica dell’Apocalisse di s. Giovanni Evangelista.
L’Angelo Custode - Infine l’Angelo Custode, l’esistenza di un angelo per ogni uomo, che lo guida, lo protegge, dalla nascita fino alla morte, è citata nel Libro di Giobbe, ma anche dallo stesso Gesù, nel Vangelo di Matteo, quando indicante dei fanciulli dice: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”.
La Sacra Scrittura parla di altri compiti esercitati dagli angeli, come quello di offrire a Dio le nostre preghiere e sacrifici, oltre quello di accompagnare l’uomo nella via del bene. Il nome di ‘angelo’ nel discorrere corrente, ha assunto il significato di persona di eccezionale virtù, di bontà, di purezza, di bellezza angelica e indica perfezione.
O Padre, che in questo sacramento
ci doni il pane per la vita eterna,
guidaci, con l’assistenza degli angeli,
nella via della salvezza e della pace.
Per Cristo nostro Signore.