3 Febbraio 2020

Lunedì IV Settimana T. O.

2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a; Sal 3; Mc 5,1-20

Colletta: Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l'anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te...

Gesù è in territorio “pagano”, lo si evince anche dalla presenza della “mandria dei porci al pascolo”, animali considerati impuri dai Giudei.
L’uomo, di cui non si conosce l’età, è “posseduto da uno spirito impuro”, così “il giudaismo (cf. Zc 13,2) chiamava i demoni, estranei e anzi ostili alla purità religiosa e morale che esige il servizio di Dio; vedere anche Mc 3,11; 3,30; ecc.; Mt 10,1; 12,43, Lc 4,33; 4,36; ecc” (Bibbia di Gerusalemme).
La possessione diabolica è espressa chiaramente dalla forza sovrumana che investiva l’uomo, che è uno dei segni della possessione satanica: nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi. Il nome dello spirito impuro “Legione” sta ad  indicare che l’uomo è posseduto da “molti demoni”, dal numero dei porci affogati nel mare si può pensare che fossero in numero di duemila demòni.
I demòni chiedono di entrare nei porci probabilmente per il “gusto” di continuare a possedere una creatura di Dio. Gesù lo acconsente forse per dare una prova tangibile che “Legione” era uscito da quell’uomo.
“Il miracolo evidenzia, una volta ancora, la realtà del diavolo e la sua influenza nella vita degli uomini: il demonio può nuocere - se Dio lo consente - non solamente agli uomini, ma anche agli animali. Quando il Signore autorizza gli spiriti immondi a entrare nei porci, appare in piena luce tutta la loro malizia: reputano un gran dolore non poter fare del male agli uomini e, pertanto, pregano Gesù di poter almeno recare danno agli animali. Cristo concede il permesso per dimostrare che i demòni s'impadronirebbero degli uomini con la stessa violenza e con i medesimi effetti palesati allorché s'impossessarono dei porci, qualora Dio non li trattenesse” Bibbia di Navarra).
Che i porci affoghino in mare, per chi conosce la geografia, risulta incomprensibile, in quanto la città di Gerasa, l’attuale Jerash, è situata a più di 50 chilometri dal lago di Tiberiade, “il che rende impossibile l’episodio dei porci. Può darsi che Marco unifichi qui due episodi distinti. Nel primo Gesù avrebbe compiuto un esorcismo, nella regione di Gerasa [vv 1-8 e 18-20]; nel secondo [cf. Mt 8,28-34], Gesù manda i demoni nei porci che si buttano nel lago” (Bibbia di Gerusalemme). Ma al di là di queste note, è bene messo in evidenza lo scontro tra Gesù e l’Inferno che si fa di giorno in giorno sempre più violento, e che si concluderà con la sconfitta di satana, definiva e totale, con la morte di Gesù: “Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui” (At 10,37-38). 

Dal Vangelo secondo Marco 5,1-20: In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.  

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni - Jacques Hervieux (Vangelo di Marco): È interessante scoprire che cosa ha spinto Marco a narrare una così lunga e singolare storia. La sua prima preoccupazione è stata senza dubbio quella di mostrare la forza salvifica di Gesù che si estende al mondo pagano. La Chiesa di Roma che vive nel cuore stesso di questo mondo poteva rendersi conto che levangelizzazione del mondo pagano ha avuto la sua sorgente in Gesù stesso. Egli ha tracciato la via alla missione presso i pagani; i discepoli, e i cristiani dietro di loro, non devono temere tutto ciò che si oppone alla penetrazione del vangelo. Si incontrano naturalmente ostacoli temibili: ma Gesù non ha rifiutato di affrontare la tempesta (4,35-41) che raffigurava già la lotta contro le forze coalizzate del male e della morte; egli ha condotto i suoi amici sul terreno stesso di queste potenze ribelli. Con la guarigione e linvio in missione dell'indemoniato di Gerasa, ha ampiamente dimostrato la sua vittoria sul «paganesimo»: la salvezza di questi uomini che giacciono nelle tenebre del male e della morte. Evidentemente lepisodio, di cui alcuni particolari sono decisamente arcaici, è stato riletto alla luce del la passione e risurrezione di Gesù, il suo trionfo decisivo sul «mistero» del male.

Gesù, vincitore di Satana e dei demoni - J.-B. Brunon e P. Grelot: La vita e lazione di Gesù si collocano nella prospettiva di questo duello tra due mondi, la cui posta è in definitiva la salvezza dell‘uomo. Gesù affronta personalmente Satana e riporta su di lui la vittoria (Mt 4,11 par.; Gv 12,31). Affronta pure gli spiriti maligni che hanno potere sullumanità peccatrice, e li vince nel loro dominio.
Tale è il senso di numerosi episodi in cui sono di scena degli indemoniati: quello della sinagoga di Cafarnao (Mc 1,23-27 par.) e quello di Gadara (Mc 5,1-20 par.), la figlia della sirofenicia (Mc 7,25-30 par.) ed il ragazzo epilettico (Mc 9,14-29 par.), lindemoniato muto (Mt 12,22ss par.) e Maria di Magdala (Lc 8,2). Per lo più, possessione diabolica e malattia sono mescolate (cfr. Mt 17,15.18); quindi ora si dice che Gesù guarisce gli indemoniati (Lc 6,18; 7,21) ed ora che scaccia i demoni (Mc 1,34- 39). Senza porre in dubbio i casi nettissimi di possessione (Mc 1,23s; 5,61), bisogna tener conto dell‘opinione del tempo, che attribuiva direttamente al demonio fenomeni che oggi rientrano nella psichiatria (Mc 9,20ss). Bisogna soprattutto ricordare che ogni malattia è un segno della potenza di Satana sugli uomini (cfr. Lc 13,11).
Affrontando la malattia, Gesù affronta Satana; dando la guarigione, trionfa di Satana. I demoni si credevano insediati quaggiù-da-padroni; Gesù è venuto a perderli (Mc 1,24). Dinanzi allautorità che egli manifesta nei loro confronti, le folle sono stupefatte (Mt 12,23; Lc 4,35ss). I suoi nemici l‘accusano: «Egli scaccia i demoni in virtù di Beelzebul, principe dei demoni» (Mc 3,22 par.); «non sarebbe per caso anchegli posseduto dal demonio?» (Mc 3,30; Gv 7,20; 8,48s.52; 10,20s). Ma Gesù dà la vera spiegazione: egli scaccia i demoni in virtù dello Spirito dì Dio, e ciò prova ché il regno di Dio è giunto fino agli uomini (Mt 12,25-28 par.). Satana si credeva forte, ma è scacciato da uno più forte (Mt 12,29 par.).
Ormai gli esorcismi si faranno quindi nel nome di Gesù (Mt 7,22; Mc 9,38s). Mandando in missione i suoi discepoli, egli comunica loro il suo potere sui demoni (Mc 6, 7. 13 par.). Di fatto essi constatano che i demoni sono loro soggetti: prova evidente della caduta di Satana (Lc 10,17-20). Questo sarà, in tutti i secoli, uno dei segni che accompagneranno la predicazione del vangelo, unitamente ai miracoli (Mc 16,17).
2. Il combattimento della Chiesa. - Effettivamente le liberazioni degli indemoniati ricompaiono negli Atti degli Apostoli (8,7; 19,11-17). Tuttavia il duello degli inviati di Gesù con i demoni vi assume pure altre forme: la lotta contro la magia, le superstizioni di ogni specie (13,8ss; 19,18s) e la credenza negli spiriti divinatori (16,16); lotta contro lidolatria in cui i demoni si fanno adorare (Apoc 9,20) ed invitano gli uomini alla loro mensa (1Cor 10,20s); lotta contro la falsa sapienza (Giac 3,15), contro le dottrine diaboliche che si sforzeranno in ogni tempo di ingannare gli uomini (1Tim 4,1), contro gli operatori di falsi prodigi arruolati al servizio della bestia (Apoc 16,13s). Satana ed i suoi ausiliari agiscono dietro tutti questi fatti umani che si oppongono al progresso del vangelo. Persino le prove dell‘apostolo sono attribuibili ad un angelo di Satana (2Cor 12,7). Ma, grazie allo Spirito Santo, ora si sa discernere gli spiriti (1Cor 12,10) e non ci si lascia più ingannare dai falsi prodigi del mondo diabolico (cfr. 1Cor 12, ss). Impegnata, sullesempio di Gesù, in una guerra a morte, la Chiesa conserva uninvincibile speranza: Satana, già vinto, ha solo più un potere limitato; la fine dei tempi vedrà la sua disfatta definitiva e quella di tutti i suoi ausiliari (Apoc 20,1ss.7-10).

La possessione diabolica - Catechismo degli Adulti [385]: Ordinariamente l’azione degli spiriti maligni nei confronti degli uomini consiste nella tentazione al peccato. Ciò che loro interessa è soprattutto il nostro traviamento spirituale. Oltre la tentazione, ad essi vengono attribuiti alcuni fenomeni prodigiosi di carattere negativo: l’ossessione, che è violenza interiore o esteriore per recare turbamento; la possessione, che è presa di possesso del corpo con crisi tempestose, alternate a periodi di calma; la infestazione, che riguarda i luoghi e provoca danni e timori.
Nell’interpretare questo genere di fenomeni, occorre essere estremamente cauti. È diffusa una credulità morbosa nei prodigi demoniaci, nei malefici, nella mala sorte. Si vede il diavolo dappertutto, meno dove sicuramente sta, cioè nel peccato. Per la gran parte dei casi si tratta di immaginazioni e dicerie senza fondamento o di malattie psichiche, spiegabili con i dinamismi dell’inconscio in personalità dissociate. Per un prudente discernimento, vanno consultati psicologi e psichiatri competenti e rispettosi della fede.
Qualche volta però la spiegazione psicologica non sembra adeguata. Si può supporre con buona probabilità l’azione demoniaca in presenza di alcuni segni concomitanti: forza fisica abnorme, comunicazione attraverso lingue ignote, conoscenza di cose lontane o segrete, atmosfera malsana, avversione alle realtà religiose.

Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
*** «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». (Vangelo)
Nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.

O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa' che per la forza di questo sacramento,
sorgente inesauribile di salvezza,
la vera fede si estenda sino ai confini della terra.
Per Cristo nostro Signore.