28 Marzo 2019

Giovedì Terza Settimana di Quaresima


Oggi Gesù ci dice: “Chi non è con me è contro di me.” (Vangelo).

Vangelo - Dal Vangelo secondo Luca 11,14-23: Con il rimprovero mosso ai suoi contestatori, Gesù vuol dire che l’uomo è scusabile se si inganna sulla dignità divina di Gesù, velata dalle umili apparenze del «Figlio dell’uomo» (Mt 8,20), ma non lo è se chiude gli occhi e il cuore alle opere evidenti dello Spirito. L’espressione scacciare i demoni con il dito di Dio sottolinea la potenza di Dio (Sal 8,4). Le tavole della Legge sono scritte con il dito di Dio (Es 31,18). È “il confronto di questo passo con il parallelo Mt 12,28 che ha fatto dare allo Spirito Santo l’appellativo del «digitus paternae dexterae» (Bibbia di Gerusalemme):  «“Con il dito di Dio” Gesù scaccia “i demoni” [Lc 11,20]. Se la Legge di Dio è stata scritta su tavole di pietra “dal dito di Dio” [Es 31,18], “la lettera di Cristo”, affidata alle cure degli Apostoli, è “scritta con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei [...] cuori” [2Cor 3,3]. L’inno “Veni, Creator Spiritus” invoca lo Spirito Santo come “digitus paternae dexterae dito della destra del Padre”» (Catechismo della Chiesa Cattolica 700).

Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl - Carlo Ghidelli (Luca): per mezzo di Beelzebul: cioè di Satana. L’accusa è blasfema (cfr anche Mc 3,22; Lc 8,33; Gv 10,20; At 2,13; 26,24): si suppone un patto tra Gesù e Satana, oppure un dominio ossessivo di Satana su Gesù. Ma questo è il destino di ogni vero profeta: chi non riesce a cogliere la provvidenzialità della sua presenza, rimane come cieco e sordo di fronte a ciò che egli dice e fa (cfr Gv 9,39ss). E questa è l’opera del demonio in lui: possiamo ricondurre qui l’indicazione, esclusiva di Lc, secondo cui (v. 14) l’infermità di quel povero uomo deriva dal demonio (cfr anche 4,33 dove Lc sostituisce l’espressione uno spirito di demonio impuro a quella di Mc uno spirito impuro, e questo capita in 23 casi; cfr anche 4,39 dove la febbre è considerata come una potenza demoniaca; cfr infine 13,11.16 dove la malattia è pure attribuita al demonio e non al malato): è la demonologia che emerge in modo sempre più spiccato dagli scritti lucani. Sul significato di Beelzebul si discute: dio di Ekron (cfr 2Re 1,2) oppure signore (baal) degli idoli, oppure ancora «dio delle mosche».

Potenza dei demoni: Catechismo Tridentino Parte IV - L’orazione, 411: L’Apostolo chiama i demoni geni del male, poiché c’è il male dello spirito come c’è quello della carne. La cattiveria, o malizia carnale, attizza il desiderio alla lussuria, e ai piaceri dei sensi. Malizia spirituale, invece, sono i cattivi desideri, le cupidigie prave che hanno attinenza con la parte superiore dell’anima: e riescono tanto più vergognose delle altre, quanto la mente e la ragione sono più nobili ed alte. E poiché la malizia di Satana mira in modo speciale a privarci della celeste eredità, l’Apostolo aggiunge: nell’aria. Da ciò si può arguire che grandi sono le forze dei nemici, invitto l’animo, feroce e infinito l’odio loro verso di noi; eternamente essi ci fanno guerra, sicché nessuna pace può darsi con loro, e nessuna tregua. Quanta audacia abbiano, lo dice nel Profeta la voce stessa di Satana: Io salirò al cielo (Is 19,13). Egli ha assalito i progenitori nel paradiso, aggredito i profeti, cercato di afferrare gli Apostoli, per vagliarli come il grano, come dice il Signore nel Vangelo (Lc 22,31); e non ebbe ritegno nemmeno dinanzi a Cristo Signore. La sua insaziabile cupidità e l’immensa sua ingegnosità sono espresse da san Pietro con le parole: Il diavolo, vostro avversario, vi gira intorno quale leone ruggente, cercando chi divorare (1Pt 5,8). Né Satana è solo a tentare gli uomini; ma a volte i demoni riuniti fanno impeto contro ciascuno di noi, come confessò il demonio a Cristo Signore, che lo interrogava sul suo nome, rispondendo: Il mio nome è legione. Era cioè una moltitudine di demoni che lacerava quel disgraziato. Di un altro troviamo scritto: Prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, e rientrano in lui (Mt 12,45).

Il diavolo possiede un immenso potere di seduzione: Satana ha sedotto Adamo ed Eva: di tutte le opere compiute dal diavolo “la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l’uomo a disobbedire a Dio” (Catechismo della Chiesa Cattolica 394); ha cercato di sedurre anche Cristo direttamente (cfr. Lc 4,1-13) o servendosi di Pietro (cfr. Mt 16,23); cerca di sedurre i discepoli di Cristo.
La strategia che segue per ottenere questo risultato è di convincere l’uomo che una vita vissuta nella disobbedienza alla divina volontà è migliore di quella vissuta nell’obbedienza. Inganna gli uomini persuadendoli che non hanno bisogno di Dio e che sono autosufficienti, senza bisogno della Grazia e della Salvezza. Addirittura inganna gli uomini diminuendo, anzi facendo scomparire il senso del peccato.
“La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del Regno di Dio” (Catechismo della Chiesa Cattolica 395). 
La sua azione, oltre che essere limitata, “è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma «noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8,28)” (Catechismo della Chiesa Cattolica 395).

Limiti dovuti alla diversa condizione dei singoli demoni - Corrado Balducci (Gli Indemoniati): Un limite all’attività del demonio proviene dalla  naturale condizione dei singoli demòni, che dipende a sua volta da due fattori: uno intrinseco, e cioè il loro grado di perfezione naturale per cui non esistono due demòni uguali tra loro; l’altro estrinseco, e cioè il posto che ognuno occupa nella gerarchia diabolica.
L’esistenza di questa gerarchia ci appare da molte frasi della Sacra Scrittura. Così ad esempio Luca riporta le seguenti parole di Gesù: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. ora, se Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi che dite che io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebul?» (Lc 11,17-18); ora l’esistenza di un regno comporta un ordine, una gerarchia, in particolare si fa poi il nome di un capo: Beelzebub; inoltre Matteo ci parla del «fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi angeli» (Mt 25,41); s. Paolo ancora ci avverte «La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il  sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Ef 6,12).
Una tale gerarchia ci viene anche suggerita dal fatto che i demoni prima di cadere appartenevano ai vari ordini angelici (così san Tommaso); è poi una conseguenza della diversa perfezione naturale dei singoli (così san Tommaso). D’altra parte ciò è molto conveniente alla sapienza divina che niente lascia inordinato nel mondo, poiché «si estende con potenza da un’estremità all’altra [del mondo], e tutto governa, con bontà» (Sap 8,1).

Satana capo dei demòni: Catechismo degli Adulti 382: I demòni hanno come capo Satana. La sua forza distruttiva e il suo influsso nella storia sono indicati dalla Bibbia in termini impressionanti: «il principe di questo mondo» (Gv 12,31); «il grande drago, il serpente antico... che seduce tutta la terra» (Ap 12,9); «omicida fin da principio... e padre della menzogna» (Gv 8,44), «colui che della morte ha il potere» (Eb 2,14); il «maligno» che domina «tutto il mondo» (1Gv 5,19). Bisogna dunque vedere in lui una persona, malvagia e potente che, attraverso un’illusione di vita, organizza sistematicamente la perdizione e la morte.
Si può riconoscere un suo influsso particolare nella forza della menzogna e dell’ateismo, nell’atteggiamento diffuso di autosufficienza, nei fenomeni di distruzione lucida e folle. Ma tutta la storia, a cominciare dal peccato primordiale, è inquinata e stravolta dalla sua azione nefasta. Secondo la concezione biblica, le varie forme di male sono in qualche modo riconducibili a lui e ai demòni suoi complici. La Chiesa ritiene che «tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall’origine del mondo, che durerà... fino all’ultimo giorno».
Così inquietante è la forza del male, che alcune dottrine religiose hanno immaginato l’esistenza di un dio malvagio, indipendente e concorrenziale rispetto al Dio del bene. La Chiesa rifiuta questo modo di vedere. Tuttavia non minimizza il mistero del male, riducendolo alle deficienze della natura o alla colpa dell’uomo, ma vi scorge «un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore».

La libertà dell’uomo: Nella tentazione l’uomo rimane libero nell’accogliere la seduzione oppure rigettarla.
Così san Tommaso: “Il demonio non è per l’uomo causa diretta e sufficiente di peccato; esso agisce indirettamente sulla volontà:
- 1. presentando qualche oggetto che eccita il senso.
- 2. turbando la ragione con l’eccitare internamente la fantasia e l’appetito sensitivo.
- 3. sforzandosi di persuadere la ragione che la cosa proposta è bene; causa diretta del peccato è la volontà; Il diavolo non sempre apparisce visibilmente, perciò il più delle volte istiga al peccato internamente eccitando la volontà, la fantasia e l’appetito sensitivo sia nel sonno che nella veglia; esso però non può forzare mai la volontà, perché la ragione, se non ne è impedito l’uso, non è legata” (G. DAL SASSO - R. COGGI, Compendio della Somma Teologica di San Tommaso D’Aquino).

Mai saremo tentati oltre le nostre possibilità - José Antonio Fortea (Summa Daemoniaca):
L’essere umano è debole. Quindi Dio si prende cura di noi come fossimo dei bambini. Per questo la Bibbia ci dice: “Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; pero Dio e fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate sopportare” (1Cor 10,13).
Che la tentazione debba essere permessa da Dio, risulta chiaramente dal libro di Giobbe. Ma anche in un altro passo della Bibbia, proprio prima della Passione, Gesù dice a San Pietro: “Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano” (Lc 22,31).
“Ha chiesto” quindi il vaglio della tentazione deve essere permesso. Non affermare questa dottrina significherebbe essere nelle mani di un destino cieco e che qualsiasi essere umano, per quanto debole sia, possa essere tentato con una forza e un’intensità maggiore di quella che possiede.
Per tanto il messaggio è chiaro e tranquillizzante: Dio, in qualità del padre che è, veglia perché nessuno dei suoi figli si senta pressato più di quanto possa sopportare. Da questo si vede la saggezza che c’è dietro il vecchio detto: “Dio manda il freddo secondo i panni”.

Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
**** “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde” (Vangelo).
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.

Preghiamo con la Chiesa: Dio grande e misericordioso, quanto più si avvicina la festa della nostra redenzione, tanto più cresca in noi il fervore per celebrare santamente la Pasqua del tuo Figlio. Egli è Dio e vive e regna con te...