30 Aprile 2018

Lunedì Feria V Settimana di Pasqua di Pasqua


Oggi Gesù ci dice: “Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv 14,26).


Dal Vangelo secondo Giovanni 14,21-26: L’amore verso Dio Padre si manifesta nell’accogliere e nell’osservare i suoi comandamenti. E l’amore, a sua volta, è fondamento della perfetta inabitazione della santissima Trinità del credente. L’amore trasforma il discepolo in tempo vivo, santo,  di Dio Uno e Trino. Gesù promette il dono dello Spirito Santo. Nella Chiesa, avrà la funzione di consolare, di insegnare e donare ai credenti l’intelligenza della Parola.


Sul finire della sua vita terrena, Gesù promette ai suoi amici (Cf. Gv 15,15) il dono dello Spirito Santo: lo Spirito Santo sarà nella vita della Chiesa, e nell’intimo dei credenti, il Consolatore, il Maestro, la memoria.
Dai testi di Giovanni sullo Spirito Santo si possono rilevare i tratti seguenti: lo Spirito Santo verrà quando Gesù se ne sarà «andato» (16,7). Gesù pregherà il Padre ed Egli darà ai discepoli «un altro Consolatore» (14,16.26; 15,26). I discepoli lo conoscono, perché Egli dimora presso di loro e sarà in loro (14,17). Dimorerà in loro (14,17) insegnerà ad essi ogni cosa (14,26) e li guiderà sulla via della verità (16,13). Annunzierà ai discepoli le cose future (16,13). Prenderà da Gesù per dare ai discepoli (16,14), glorificando Gesù (16,14) e rendendo testimonianza di lui, facendo ricordare ai discepoli ciò che Gesù ha fatto e ha detto loro (14,26). Non parlerà da se stesso (16,13), dirà solamente quanto sentirà. Il mondo non lo può accogliere (14,17), non lo vede e non lo conosce (14,17). Lo Spirito darà testimonianza in favore di Gesù di fronte all’incredulità e all’odio del mondo (15,26; 16,8); confuterà il mondo in fatto di peccato, di giustizia e di giudizio (16,8). Dimostrerà ai credenti che il mondo è nel peccato e in errore, e quindi in stato di condanna.


Catechismo della Chiesa Cattolica

Gesù promette lo Spirito Santo

788 Quando la sua presenza visibile è stata tolta ai discepoli, Gesù non li ha lasciati orfani. Ha promesso di restare con loro sino alla fine dei tempi, ha mandato loro il suo Spirito. In un certo senso, la comunione con Gesù è diventata più intensa: “Comunicando infatti il suo Spirito, costituisce misticamente come suo Corpo i suoi fratelli, chiamati da tutte le genti”.

243 Prima della sua Pasqua, Gesù annunzia l’invio di un “altro Paraclito” (Difensore), lo Spirito Santo. Lo Spirito che opera fin dalla creazione, che già aveva “parlato per mezzo dei profeti” (Simbolo di Nicea-Costantinopoli), dimorerà presso i discepoli e sarà in loro, per insegnare loro ogni cosa e guidarli “alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Lo Spirito Santo è in tal modo rivelato come un’altra Persona divina in rapporto a Gesù e al Padre.

692 Gesù, quando annunzia e promette la venuta dello Spirito Santo, lo chiama “Paraclito”, letteralmente: “Colui che è chiamato vicino”, “ad-vocatus” (Gv 14,16; 14,26; 15,26; 16,7). “Paraclito” viene abitualmente tradotto “Consolatore”, essendo Gesù il primo consolatore [1Gv 2,1]. Il Signore stesso chiama lo Spirito Santo “Spirito di verità” (Gv 16,13).

693 Oltre al suo nome proprio, che è il più usato negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere, in san Paolo troviamo gli appellativi: lo Spirito della promessa, lo Spirito di adozione, lo “Spirito di Cristo” (Rm 8,9), “lo Spirito del Signore” (2Cor 3,17), “lo Spirito di Dio” (Rm 8,9; 8,14; 15,19; 1Cor 6,11; 7,40), e in san Pietro, “lo Spirito della gloria” (1Pt 4,14).

729 Solo quando giunge l’Ora in cui sarà glorificato, Gesù promette la venuta dello Spirito Santo, poiché la sua morte e la sua risurrezione saranno il compimento della Promessa fatta ai Padri: lo Spirito di verità, l’altro Paraclito, sarà donato dal Padre per la preghiera di Gesù; sarà mandato dal Padre nel nome di Gesù; Gesù lo invierà quando sarà presso il Padre, perché è uscito dal Padre. Lo Spirito Santo verrà, noi lo conosceremo, sarà con noi per sempre, dimorerà con noi; ci insegnerà ogni cosa e  ci ricorderà tutto ciò che Cristo ci ha detto e gli renderà testimonianza; ci condurrà alla verità tutta intera e glorificherà Cristo; convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.


La missione dello Spirito Santo - Ad gentes 4: ...tutto quanto il Signore ha una volta predicato o in lui si è compiuto per la salvezza del genere umano, deve essere annunziato e diffuso fino all’estremità della terra , a cominciare da Gerusalemme. In tal modo quanto una volta è stato operato per la salvezza di tutti, si realizza compiutamente in tutti nel corso dei secoli.
Per il raggiungimento di questo scopo, Cristo inviò da parte del Padre lo Spirito Santo, perché compisse dal di dentro la sua opera di salvezza e stimolasse la Chiesa a estendersi. Indubbiamente lo Spirito Santo operava nel mondo prima ancora che Cristo fosse glorificato. Ma fu nel giorno della Pentecoste che esso si effuse sui discepoli, per rimanere con loro in eterno; la Chiesa apparve ufficialmente di fronte alla moltitudine ed ebbe inizio attraverso la predicazione la diffusione del Vangelo in mezzo ai pagani; infine fu prefigurata l’unione dei popoli nell’universalità della fede attraverso la Chiesa della Nuova Alleanza, che in tutte le lingue si esprime e tutte le lingue nell’amore intende e abbraccia, vincendo così la dispersione babelica. Fu dalla Pentecoste infatti che cominciarono gli «atti degli apostoli», allo stesso modo che per l’opera dello Spirito Santo nella vergine Maria Cristo era stato concepito, e per la discesa ancora dello Spirito Santo sul Cristo che pregava questi era stato spinto a cominciare il suo ministero. E lo stesso Signore Gesù, prima di immolare in assoluta libertà la sua vita per il mondo, organizzò il ministero apostolico e promise l’invio dello Spirito Santo, in modo che entrambi collaborassero, sempre e dovunque, nella realizzazione dell’opera della salvezza. Ed è ancora lo Spirito Santo che in tutti i tempi «unifica la Chiesa tutta intera nella comunione e nel ministero e la fornisce dei diversi doni gerarchici e carismatici» vivificando - come loro anima - le istituzioni ecclesiastiche ed infondendo nel cuore dei fedeli quello spirito missionario da cui era stato spinto Gesù stesso. Talvolta anzi previene visibilmente l’azione apostolica, come incessantemente, sebbene in varia maniera, l’accompagna e la dirige.


Bibbia di Navarra (Vangelo secondo Giovanni): Gesù ha esposto con chiarezza la sua dottrina, ma gli apostoli non erano in grado di comprenderla appieno; sarà intesa più tardi, quando riceveranno lo Spirito Santo, lo Spirito di verità, che li guiderà alla verità tutta intera (cfr Gv 16,13).
«Lo Spirito Santo venne infatti a insegnare e a ricordare: insegnò tutte quelle cose che Cristo non aveva potuto dire perché superavano le nostre capacità; e ricordò ciò che il Signore aveva insegnato e che, sia per la oscurità dei temi sia per la torpidezza del loro intelletto, gli apostoli non erano riusciti a serbare nella memoria» (Agostino, Enarratio in Evang. Joannis. in loc.).
Il verbo che traduciamo con “ricordare” racchiude altresì l’idea di “ispirare”: lo Spirito Santo richiamerà alla memoria degli apostoli le cose che avevano ascoltato da Gesù, ma con una luce così vivida da renderli capaci di scoprire la ricchezza e la profondità di quello che avevano visto e udito.
«Gli apostoli poi [...] trasmisero ai loro ascoltatori ciò che Gesù aveva detto e fatto, con quella più completa intelligenza di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e illuminati dalla luce dello Spirito di verità (cfr Gv 14,26; 16,13), godevano (cfr Gv 2,22)» (Dei Verbum, n. 19).
«Cristo non ha abbandonato i suoi seguaci senza guida nel compito di capire e vivere il vangelo. Prima di ritornare al Padre, promise di inviare il suo Santo Spirito alla Chiesa: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26). Questo stesso Spirito guida i successori degli apostoli, i vostri vescovi, uniti con il Vescovo di Roma, al quale fu affidato il compito di preservare la fede e di “predicare il vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). Ascoltate le loro voci, perché essi vi portano la Parola del Signore» (Giovanni Paolo II, Omelia al Santuario di Knock).
Nei Vangeli sono consegnati per iscritto, mediante la grazia dell’ispirazione divina, i ricordi e la comprensione che, all’indomani della Pentecoste, gli apostoli avevano di quelle cose di cui erano stati testimoni. Ne segue che tali scritti sacri “trasmettono fedelmente quanto Gesù figlio di Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente operò e insegnò per la loro salvezza eterna, fino al giorno in cui fu assunto in cielo (cfr At 1,1-2)” (Dei Verbum, n. 19). Per questo la Chiesa ha raccomandato e raccomanda la lettura della Sacra Scrittura. particolarmente dei quattro Vangeli: «Fossero tali il tuo contegno e la tua conversazione che tutti, nel vederti e nel sentirti parlare, potessero dire: ecco uno che legge la vita di Gesù Cristo» (Cammino, n. 2).


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
*** “Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte” (Sal 1,1-2). 
Nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa:  O Padre, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo...