IL PENSIERO DEL GIORNO

13 Marzo 2018

MARTEDÌ FERIA IV SETTIMANA QUARESIMA


Oggi Gesù ci dice: “Voi che avete sete, venite alle acque, anche voi, che non avete denaro, venite, e dissetatevi con gioia” (cfr. Is 55,1).


Dal Vangelo secondo Giovanni 5,1-16: La guarigione dello storpio  in giorno di sabato alimenta l’astio dei Giudei verso Gesù: “Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato”. Nel trattato della Mishna “i rabbini avevano accuratamente elencato 39 lavori che erano interdetti per il sabato; tra detti lavori appare anche quello di trasportare un letto. Secondo le sottigliezze dei rabbini in giorno di sabato era lecito trasportare un uomo coricato in un letto, non già un letto vuoto [Shabbat, X, 5]” (Benedetto Prete)
Gesù, nel guarire l’uomo che da trentotto anni era malato, si rivela come il vero guaritore, colui che dà e restituisce la vita del corpo e dell’anima (Gv 3,15; cfr. Sap 16,6-13). Gesù con il monito che rivolge all’uomo dopo la guarigione, Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio, “non dice che l’infermità sia stata una conseguenza del peccato [cfr. Gv 9,2s]. Avverte l’infermo che la grazia della sua guarigione lo impegna a convertirsi [cfr. Mt 9,2-8]; dimenticandolo, rischierebbe peggio della infermità passata. Il miracolo è dunque il «segno» di una resurrezione spirituale” (Bibbia di Gerusalemme).


Rigenerazione battesimale - Basilio Caballero (La Parola per ogni giorno): L’acqua e lo Spirito stanno in reciproca relazione battesimale per rigenerazione e vita di chi crede in Gesù, di quanti di noi in questa Quaresima vogliono percorrere nuovamente l’itinerario di fede del battesimo per morire al peccato con Cristo e risuscitare con lui alla vita nuova di Dio.
Il vangelo odierno situa Gesù già a Gerusalemme, la città che uccideva i profeti. Nella piscina di Betzata, Cristo compie la guarigione fisica e spirituale di un infermo che da trentotto anni aspettava qualcuno che lo immergesse nelle acque termali quando si agitavano. Quel giorno era sabato: «Per questo i giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato». Nei vangeli di questi giorni, a partire da oggi, andrà crescendo l’opposizione a Cristo da parte dei suoi nemici, fino a culminare nella sua passione e morte.
Il paralitico e i numerosi infermi che giacciono sotto i cinque portici della piscina aspettando la guarigione, come facevano i devoti del dio greco della salute, Esculapio, nel suo santuario di Epidauro, sono immagini di un’umanità dolente che brama l’acqua di una difficile salvezza integrale, sempre rimandata: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga». Ma ci fu qualcuno che prese su di sé le nostre sofferenze e infermità: Cristo, l’uomo dei dolori, che, attraverso le pene della sua passione e l’acqua e il sangue che sgorgarono dal suo costato aperto, ci guarì tutti. Nel mattino della sua risurrezione gloriosa cominciarono il nuovo cielo e la nuova terra, la nuova creazione di Dio, la nuova umanità, perché con Cristo il piano di salvezza di Dio entrò nel rettilineo finale del compimento delle promesse.
Anche oggi Cristo chiede a ognuno di noi: Vuoi restar sano? Vuoi guarire dal tuo peccato e dalla tua meschinità? Vuoi lasciare il tuo lettuccio da invalido e cominciare a camminare? Vuoi saziare la tua sete inestinguibile di felicità e di liberazione totale? Ripercorri il cammino dell’acqua e della fede del tuo battesimo; in esso si operò la tua nascita alla vita nuova di Dio, alla filiazione divina e alla fraternità ecclesiale. La tua vita può cambiare se rinnovi pienamente le tue scelte battesimali.
Lodato sii, Signore, per sorella acqua, che è utile, casta, umile e preziosa nella sua semplicità. Quest’acqua di Dio che mi rigenerò nel battesimo; quest’acqua viva che zampilla fino alla vita eterna e calma per sempre la sete dei tuoi figli.
Quest’acqua battesimale che è nuova creazione e luce che sorge nella prima aurora dell’universo nuovo: nella risurrezione gloriosa del tuo Figlio, Gesù Cristo.
Grazie, Padre, per il tuo Spirito che mi dà la vita. Annega la mia condizione di peccatore nel fiume del tuo amore; aprimi alla solidarietà con i miei fratelli e sorelle e fa’ che dia frutto ogni giorno per il tuo regno. Amen.


 ....  i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato - Catechismo della Chiesa Cattolica: 574-575: Fin dagli inizi del ministero pubblico di Gesù, alcuni farisei e alcuni sostenitori di Erode, con alcuni sacerdoti e scribi, si sono accordati per farlo morire. Per certe sue azioni (per la cacciata dei demoni; il perdono dei peccati; le guarigioni in giorno di sabato; la propria interpretazione dei precetti di purità legale; la familiarità con i pubblicani e i pubblici peccatori. Gesù è apparso ad alcuni malintenzionati sospetto di possessione demoniaca. Lo si è accusato di bestemmia e di falso profetismo,crimini religiosi che la Legge puniva con la pena di morte sotto forma di lapidazione. Molte azioni e parole di Gesù sono dunque state un «segno di contraddizione» per le autorità religiose di Gerusalemme, quelle che il Vangelo di san Giovanni spesso chiama «i Giudei», ancor più che per il comune popolo di Dio. Certamente, i suoi rapporti con i farisei non furono esclusivamente polemici. Ci sono dei farisei che lo mettono in guardia in ordine al pericolo che corre. Gesù loda alcuni di loro, come lo scriba di Mc 12,34, e mangia più volte in casa di farisei. Gesù conferma dottrine condivise da questa élite religiosa del popolo di Dio: la risurrezione dei morti, le forme di pietà (elemosina, preghiera e digiuno), e l’abitudine di rivolgersi a Dio come Padre, la centralità del comandamento dell’amore di Dio e del prossimo.


Il sabato - Karl Pauritsch: Antiche tradizioni testuali l’anno ritenere che in Israele già in tempi antichissimi dopo sei giorni lavorativi si osservasse il settimo, il sabato, come giorno di riposo (jahwistico è Es 34,21; cf. nel codice dell’alleanza Es 23,12ss). Da dove provenga non è ancora chiaro. Manca ogni parallelismo coevo. La Bibbia lo fa risalire a Mosè e lo giustifica teologicamente o nel senso della settimana della creazione (Es 20,8ss: il settimo giorno, compiuta la creazione, Dio riposò), o richiamandosi alla permanenza in Egitto (Dt 5,12). In origine il sabato presenta soltanto un aspetto sociale, non teologico. Uomo (schiavo) e animale devono riposare. Dovevano essere lasciati reciprocamente liberi. In questo giorno anche il più umile doveva essere garantito nei confronti del suo prossimo. Soltanto un po’ alla volta il sabato si trasformò in festività caratterizzata dal sacrificio. Con l’esilio si compì definitivamente un cambiamento di significato e divenne il “giorno santificato a Dio".” Secondo Ezechiele e il documento sacerdotale, il sabato, come la circoncisione, divenne segno della professione di fede e dell’alleanza con Dio, segno caratteristico dell’appartenenza a JHWH. Soprattutto nel tempo tardogiudaico si introdussero molte prescrizioni (cammino di un sabato, divieto di accendere il fuoco e altro) per evitare una “profanazione” del sabato (Es 31,5). Gesù si contrappose a un’interpretazione gretta del sabato: il comandamento dell’amore ha la precedenza (Mc 2,27; 3,4; Lc 13,15s ecc.). Per la chiesa primitiva la domenica divenne ben presto riconosciuta come giorno del Signore (1Cor 16,2).


Il sabato quale giorno di riposo - Bibbia di Navarra (I Quattro Vangeli): La Legge mosaica aveva prescritto il sabato quale giorno di riposo settimanale. In tal maniera, i Giudei pensavano di uniformarsi alla prassi seguita da Dio nell’opera della creazione. San Tommaso d’Aquino osserva che Gesù respinge l’angusta interpretazione che di quel precetto davano i Giudei: «Costoro, volendo imitare Dio, non facevano alcunché di sabato, quasi che in questo giorno Dio avesse cessato del tutto la sua attività creatrice. E vero che al sabato si riposò ponendo fine alla creazione di nuove cose, ma la sua opera continua ininterrotta perché la realtà creaturale sia conservata nel suo proprio essere [...]. Dio è causa di tutte le cose anche nel senso che ne rende possibile l’esistenza; se infatti, a un certo momento, egli interrompesse la sua azione di governo sulle creature, subito tutte le cose che la natura racchiude cesserebbero di esistere» (In Evang. Ioannis expositio et lectura, in loc.).


Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio: Benedetto Prete (Vangelo secondo Giovanni): Non peccare più; il Maestro trae le ultime e più importanti conseguenze del miracolo che ha operato; l’intervento prodigioso non raggiunge il suo pieno valore se non induce il paralitico risanato ad abbandonare la colpa; una guarigione non conta nulla se non rende migliori coloro che l’hanno ottenuta. Non ti avvenga di peggio; generalmente il testo è tradotto: non peccare più, affinché [oppure: per timore che] non ti capiti di peggio». La frase è intenzionalmente indeterminata, perciò si presta all’ambiguità. Secondo l’opinione di vari commentatori queste parole lascerebbero intravvedere che Gesù considera la malattia del paralitico come una conseguenza del peccato. L’infermo, una volta guarito miracolosamente, deve evitare ogni ricaduta nella colpa (così, ad es., il Braun). Questo modo di considerare la malattia come castigo di peccati precedenti era condivisa dagli ebrei del tempo e rientrava nell’idea che essi si erano formata della retribuzione. Tale concezione è richiamata da Giovanni a proposito del racconto del cieco nato (cf. Giov., 9,23). Non sembra tuttavia che Gesù voglia alludere, pur indirettamente, all’idea della retribuzione, diffusa nel mondo ebraico, secondo la quale esiste un nesso causale tra colpa e malattia ..., poiché egli si propone altri scopi. Infatti Cristo prospetta al paralitico risanato una realtà più grave di quella della malattia che lo aveva afflitto per tanti anni, cioè la dannazione eterna. La sanità che l’infermo ha miracolosamente ricuperata deve essere per lui un invito a convertirsi (cf. Mt., 9,2-8), cioè a non più peccare, poiché se egli ricadrà nel peccato subirà una sventura ben più grave di quella esperimentata. In tal modo il miracolo raggiunge il suo pieno significato, poiché esso diventa il «segno» di una risurrezione spirituale.


Miracoli sono gesti con cui Dio ci parla: Catechismo degli Adulti 189: I miracoli annunciano e inaugurano il regno di Dio. C’è chi si chiede se abbia ancora senso parlare di miracoli, se essi siano oggi di aiuto alla fede o piuttosto di ostacolo, in quanto estranei alla mentalità scientifica dell’uomo moderno. È essenziale coglierne il significato. Nell’Antico Testamento gli eventi prodigiosi dell’esodo e in genere i miracoli compiuti da Dio e dai suoi inviati attestano la presenza salvifica del Signore nella storia del suo popolo. Nel Nuovo Testamento questi fatti straordinari sono chiamati «miracoli (opere potenti), prodigi e segni» (At 2,22): opere potenti, perché manifestano la potenza creatrice di Dio; prodigi, perché sono avvenimenti straordinari e inspiegabili, che destano l’ammirazione degli uomini; segni, perché nel contesto della predicazione evangelica trasmettono un preciso significato, la venuta del Regno. Dei tre termini il più adeguato è proprio l’ultimo. I miracoli sono gesti con cui Dio ci parla. Si rivolgono sempre alle persone, o perché le riguardano direttamente, come le guarigioni di malati, o almeno perché recano loro qualche beneficio materiale e spirituale, come accade nella moltiplicazione dei pani e in altre trasformazioni della natura. E per costituire il segno, non conta solo il fatto straordinario, ma anche il modo e il contesto in cui avviene.

Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
**** Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio.
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: Dio fedele e misericordioso, in questo tempo di penitenza e di preghiera disponi i tuoi figli a vivere degnamente il mistero pasquale e a recare ai fratelli il lieto annunzio della tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù...