IL PENSIERO DEL GIORNO

28 Novembre 2017


Oggi Gesù ci dice: «Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita» (Ap 2,10 - Canto al Vangelo).  


Vangelo secondo Luca 21,5-11:  Nelle comunità cristiane vi saranno falsi profeti che pretenderanno di parlare nel nome di Gesù. Annunceranno imminente la fine del mondo, ma i veri discepoli non devono farsi ingannare, devono restare ancorati alle parole del loro Maestro. Non devono cedere alle previsioni apocalittiche di chi pretende conoscere il futuro. Per orientarsi nella storia dell’umanità bastano le parole del Signore. Se il tempo è vicino questo non significa che il ritorno del Figlio dell’uomo sia oggi o domani, perché i segni premonitori, guerre e rivoluzioni, sono fenomeni presenti in ogni momento della storia. Il discepolo non si farà prendere dal prurito di udire qualcosa di nuovo (cfr. 2Tm 4,3), ma vigilerà per non farsi sorprendere dal sonno quando il Signore Gesù verrà a giudicare i vivi e i morti.


Catechismo della Chiesa Cattolica

585 Non sarà lasciata pietra su pietra: Alla vigilia della sua passione, Gesù ha però annunziato la distruzione di questo splendido edificio, di cui non sarebbe rimasta pietra su pietra. In ciò vi è l’annunzio di un segno degli ultimi tempi che stanno per iniziare con la sua pasqua. Ma questa profezia ha potuto essere riferita in maniera deformata da falsi testimoni al momento del suo interrogatorio presso il sommo sacerdote e ripetuta come ingiuria mentre era inchiodato sulla croce.

674 Badate di non lasciarvi ingannare: La venuta del Messia glorioso è sospesa in ogni momento della storia al riconoscimento di lui da parte di «tutto Israele» (Rm 11,26) a causa dell’indurimento di una parte nella «mancanza di fede» (Rm 11,20) verso Gesù. San Pietro dice agli Ebrei di Gerusalemme dopo la pentecoste: «Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù. Egli dev’essere accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin dall’antichità, per bocca dei suoi santi profeti» (At 3,19-21). E san Paolo gli fa eco: «Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrà mai essere la loro riammissione se non una risurrezione dai morti?» (Rm 11,15). La partecipazione totale degli Ebrei alla salvezza messianica a seguito della partecipazione totale dei pagani permetterà al popolo di Dio di arrivare «alla piena maturità di Cristo» (Ef 4,13) nella quale «Dio sarà tutto in tutti» (1Cor 15,28).


La Bibbia di Navarra (I Quattro Vangeli): I discepoli vantano alla presenza dl Signore la bellezza e la grandiosità del tempio. Prendendo spunto dalle loro parole Gesù svolge una lunga dissertazione, nota come il “discorso escatologico” perché verte sugli avvenimenti finali della storia. Il passo ci è stato conservato anche dagli altri Vangeli sinottici (cfr Mt 24,1-51; Mc 13.1-37), con espressioni pressoché simili. Nelle parole del Signore s'intrecciano tre temi connessi tra di loro: la distruzione di Gerusalemme - avvenuta circa quarant'anni dopo -, la fine del mondo e la seconda venuta di Cristo in gloria e maestà.
Gesù, che nel passo preannunzia anche le persecuzioni contro la Chiesa, esorta insistentemente alla pazienza. alla preghiera e alla vigilanza.
II Signore parla con lo stile e il linguaggio propri dei profeti, con immagini desunte dallAntico Testamento; inoltre. in questo discorso si alternano profezie che si adempiranno tra breve tempo con altre la cui attuazione è rimandata alla fine della storia. Con tali profezie il Signore Gesù non intende appagare la curiosità degli uomini intorno agli avvenimenti futuri. ma si preoccupa di evitare lavvilimento e lo scandalo che potrebbero insorgere innanzi alle difficoltà in arrivo. È per questa ragione che il Maestro esorta: «Guardate di non lasciarvi ingannare» (v. 8): «non vi terrorizzate» (v. 9): «state bene attenti» (v. 34).


Compostella - (Messale per la vita cristiana): I discepoli ammirano larchitettura del tempio. Gli occhi di Gesù si spingono più in là: egli vede la distruzione di Gerusalemme, i cataclismi naturali, i segni dal cielo, le persecuzioni della Chiesa e lapparizione di falsi profeti. Sono manifestazioni della decomposizione del vecchio mondo segnato dal peccato e dalle doglie del parto di nuovi cieli e di una terra nuova. In tutte le pressioni e le estorsioni esercitate sulla Chiesa, noi non dovremmo vedere qualche cupa tragedia, perché esse purificano la nostra fede e confortano la nostra speranza. Esse sono altrettante occasioni per testimoniare Cristo. Altrimenti il mondo non conoscerebbe il suo Vangelo né la forza del suo amore. Ma un pericolo più grande incombe su di noi: si tratta dei falsi profeti che si fanno passare per Cristo o che parlano in suo nome. Approfittando delle inquietudini e dei rivolgimenti causati dalla storia, i falsi profeti guadagnano alle loro ideologie, alle loro idee pseudo-scientifiche sul mondo e alle loro pseudo-religioni. La vera venuta di Cristo sarà invece così evidente che nessuno ne dubiterà. Gesù incoraggia i suoi discepoli di ogni tempo a rimanere al suo fianco sino alla fine. Egli trasformerà tutte le infelicità, tutti i fallimenti e persino la morte del martire in risurrezione gloriosa e in adorazione.


La Gloria eterna - Francesco Pollien (La pianta di Dio - Ed. Fiorentina, Firenze, 1957): In paradiso ciò che trionferà sarà la vita; la vita del Cristo in tutti i suoi eletti, la vita degli eletti nel Cristo. Essa sarà lassù pura e piena, senza interruzione di sonno, né di sofferenza, senza mescolanza di amarezze, né di incertezza.
Si vivrà, non più isolati o ignorati, ma tutti nella luce e nella concordia. Si vivrà non più nelle alternative instabili di riposo e di attività, ma in un atto che si riposa in se stesso o piuttosto che si riposa in Dio, senza bisogno di ristoro perché non si logora.
La legge di morte, che ci corrode ora in tanti modi, sarà scomparsa e non esisterà più nulla di ciò che è noia, stanchezza, infermità.
Potremo finalmente saziare il nostro infinito desiderio di lodare senza fine: vivremo, ad ogni istante, tutta la nostra vita, perché non la possederemo più a parti incomplete o successive, ma la esplicheremo nella pienezza, senza ostacoli da parte della nostra capacità.
[...]
Conosceremo Dio così come egli è: lo vedremo faccia a faccia nel lume di gloria e, rapiti nel suo amore, esalteremo tutto ciò che conosceremo.
Ci rallegreremo in lui, perché egli è ciò che è, nella vita ineffabile della sua Trinità ...
Saremo introdotti nel mistero adorabile della vita divina e la nostra vita non si stancherà mai di ammirare, di cantare e di esaltare. Non dovremo servirei di altre lodi per completare e sostenere la debolezza della nostra, perché questa, raggiunta la sua totale pienezza, sarà fusa nella lode universale del Cristo, della Vergine, degli Angeli e dei Santi.
Saremo «uno» tutti insieme e avremo la felicità di cantare gloria ciascuno con tutte le voci alle quali la nostra sarà unita.
Conosceremo tutto ciò che Dio ha fatto per noi: ad una ad una e tutte insieme vedremo le meraviglie operate a nostro vantaggio, il loro concatenamento divino, i frutti ottenuti.
Ma come esprimere le meraviglie della nostra speranza, che possiamo a stento supporre e che niente quaggiù ci rivela? Niente ce la fa presentire, tranne il nostro bisogno i infinito e le parole di fede che al nostro Dio è piaciuto rivolgerei ...
E noi, se anche ora gemiamo e piangiamo, siamo però sotto la mano di Colui che ci purifica, ci santifica e ci riconduce al luogo delle nostre immortali speranze. Pellegrini della vita, ogni passo ci avvicina a casa nostra.


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
****  Pellegrini della vita, ogni passo ci avvicina a casa nostra.
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli  perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo...