IL PENSIERO DEL GIORNO


30 Ottobre 2017



Oggi Gesù ci dice: «Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto
» (Sal 104,3-4; Cf. Antifona).   


Vangelo secondo Luca 13,10-17: Il capo della sinagoga è sdegnato perché Gesù ha guarito una donna in giorno di sabato. Gesù reagisce alla contestazione ricordando al suo interlocutore indignato la pratica corrente di abbeverare il bue o l’asino anche in giorno di sabato. È un argomento a fortiori: se in giorno di sabato si possono portare all'abbeveratoio l’asino e il bue perché non periscano di sete, un gesto per la vita per gli animali che non infrange la Legge, a maggiore ragione anche in giorno di sabato si può restituire la vita a una persona inferma. Un ragionamento sano ed equilibrato che fa precipitare i soliti contestatori nella vergogna: ancora una volta la loro ipocrisia è stata messa a nudo dinanzi alla folla che comprende il sapiente insegnamento e applaude per tutte le meraviglie operate da Gesù.


Al servizio della liberazione - Basilio Caballero (La Parola per ogni giorno): Il miracolo del vangelo di oggi, la guarigione di una donna incurvata dalla malattia, è narrato solamente da Luca. Con quello che vedremo venerdì prossimo, la guarigione di un idropico, ha in comune il fatto che Gesù compie entrambi i miracoli di sabato, anche se il primo nella sinagoga e il secondo a un banchetto.
Luca presenta tre racconti di guarigioni operate da Gesù di sabato, a differenza di Marco e di Matteo che raccontano solo la guarigione di un paralitico (cfr. Mc 3,1ss). Quindi, nei vangeli sinottici c’è la tradizione di una guarigione di Gesù di sabato, nella sinagoga e in un contesto polemico (cfr. Lc 6,l-11).
È probabile che i tre casi riportati da Luca costituiscano varianti di un miracolo originariamente identico, poiché le caratteristiche vengono ripetute fedelmente. Più che il miracolo in sé, sembra che venga messo in rilievo che accadde di sabato, e questo rivela l’atteggiamento di Gesù e della comunità cristiana primitiva sull’osservanza del sabato.
Dato che la malattia non è mortale in nessuno dei tre casi, Gesù avrebbe potuto rimandare la guarigione per non «violare» il riposo sabatico, come dice oggi indignato il capo della sinagoga alla gente: «Ci sono sei giorni in cui i deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato». È ovvio che il destinatario di queste parole cariche di rancore, più che la gente, è Gesù stesso. Ma se egli agisce così di sabato, di propria iniziativa e senza richiesta da parte dei beneficiari, non è per disprezzo della legge, ma per servire la liberazione dell’uomo.
Un’opera di carità e di misericordia come quella che Gesù compie sulla povera donna malata e incurvata già da diciotto anni, più che costituire una trasgressione del sabato, viene a perfezionare il suo significato e il suo scopo: la gloria e il culto a Dio con la liberazione dell’uomo da ogni schiavitù.
La risposta di Gesù al capo della sinagoga è un chiaro attacco ai dirigenti religiosi del popolo: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue e l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?». Argo­mento parallelo a quello usato da Gesù quando guari­sce il paralitico (Mt 12,11) e l’idropico (Lc 14,5): di sa­bato permettete di salvare un animale infortunato. Per questo, incalzando i suoi oppositori, Gesù continua: «E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuta legata diciott’anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?”. Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano».


Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato: Catechismo della Chiesa Cattolica 2173: Il Vangelo riferisce numerose occasioni nelle quali Gesù viene accusato di violare la legge del sabato. Ma Gesù non viola mai la santità di tale giorno. Egli con autorità ne dà l’interpretazione autentica: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” (Mc 2,27) Nella sua bontà, Cristo ritiene lecito in giorno di sabato fare il bene anziché il male, salvare una vita anziché toglierla (Mc 3,4). Il sabato è il giorno del Signore delle misericordie e dell’onore di Dio. “Il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato” (Mc 2,28).


Ci sono sei giorni…: Dies Domini: «Ricordare» per «santificare» - Il comandamento del Decalogo con cui Dio impone l’osservanza del sabato ha, nel Libro dell’Esodo, una formulazione caratteristica: «Ricordati del giorno di sabato per santificarlo» (20,8). E più oltre il testo ispirato ne dà la motivazione richiamando l’opera di Dio: «perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perché il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro» (v. 11). Prima di imporre qualcosa da fare, il comandamento segnala qualcosa da ricordare. Invita a risvegliare la memoria di quella grande e fondamentale opera di Dio che è la creazione. E memoria che deve animare tutta la vita religiosa dell’uomo, per confluire poi nel giorno in cui l’uomo è chiamato a riposare. Il riposo assume così una tipica valenza sacra: il fedele è invitato a riposare non solo come Dio ha riposato, ma a riposare nel Signore, riportando a lui tutta la creazione, nella lode, nel rendimento di grazie, nell’intimità filiale e nell’amicizia sponsale.


Il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato: Catechismo della Chiesa Cattolica 2173: Il Vangelo riferisce numerose occasioni nelle quali Gesù viene accusato di violare la legge del sabato. Ma Gesù non viola mai la santità di tale giorno. Egli con autorità ne dà l’interpretazione autentica: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato» (Mc 2,27). Nella sua bontà, Cristo ritiene lecito in giorno di sabato fare il bene anziché il male, salvare una vita anziché toglierla. Il sabato è il giorno del Signore delle misericordie e dell’onore di Dio. «Il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato» (Mc 2,28).


La domenica compimento del Sabato: Catechismo della Chiesa Cattolica 2175: La domenica si distingue nettamente dal sabato al quale, ogni settimana, cronologicamente succede, e del quale, per i cristiani, sostituisce la prescrizione rituale. Porta a compimento, nella pasqua di Cristo, la verità spirituale del sabato ebraico ed annuncia il riposo eterno dell’uomo in Dio. Infatti, il culto della Legge preparava il mistero di Cristo, e ciò che vi si compiva prefigurava qualche aspetto relativo a Cristo: «Coloro che vivevano nell’antico ordine di cose si sono rivolti alla nuova speranza, non più guardando al sabato, ma vivendo secondo la domenica, giorno in cui è sorta la nostra vita, per la grazia del Signore e per la sua morte».


La cura dei malati: Catechismo degli Adulti 712-713: Profonda è l’unità di spirito e corpo: il disordine del peccato danneggia indirettamente il fisico; viceversa la malattia dell’organismo colpisce anche lo spirito, in quanto causa sofferenza, senso di impotenza, pericolo di morte, solitudine e angoscia. Il malato ha particolarmente bisogno di sincera solidarietà, che lo aiuti a superare la tentazione di abbattersi, di chiudersi nei confronti degli altri, di ribellarsi a Dio. In ogni epoca, «animata da quella carità con cui ci ha amato Dio, ... la Chiesa attraverso i suoi figli si unisce agli uomini di qualsiasi condizione, ma soprattutto ai poveri e ai sofferenti, e si prodiga volentieri per loro». È una storia bellissima, malgrado gli inevitabili limiti umani: strutture ospedaliere, ordini religiosi, associazioni caritative, pastorale degli infermi, dedizione eroica di santi, tra i quali ricordiamo san Camillo de’ Lellis, san Giovanni di Dio, san Vincenzo de’ Paoli, san Giuseppe Cottolengo, il medico san Giuseppe Moscati. Oggi urge qualificare in senso cristiano gli operatori sanitari e promuovere il volontariato, per sottrarre i malati e gli anziani all’isolamento, in cui troppo spesso vengono a trovarsi.


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
**** Oggi urge qualificare in senso cristiano gli operatori sanitari e promuovere il volontariato, per sottrarre i malati e gli anziani all’isolamento, in cui troppo spesso vengono a trovarsi.
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa: O Padre, che fai ogni cosa per amore e sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri, donaci un cuore libero da tutti gli idoli, per servire te solo e amare i fratelli secondo lo Spirito del tuo Figlio, facendo del suo comandamento nuovo l’unica legge della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo...