IL PENSIERO DEL GIORNO


1 Novembre 2017


Oggi Gesù ci dice: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28; Cf Acclamazione al Vangelo).  


Vangelo secondo Matteo 5,1-12a: I santi hanno amato e vissuto intensamente le beatitudini. Ma una beatitudine in particolare ha ispirato e sostenuto la loro vita: Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati. I santi sono coloro che hanno avuto fame e sete di giustizia, cioè, nel linguaggio biblico, di santità. Non si sono rassegnati alla mediocrità, non si sono accontentati delle mezze misure. Hanno messo le ali e sono volati in alto, sempre più in alto, fino a raggiungere il Cielo.


La beatitudine - Anselm Urban: Le beatitudini sulle labbra di Gesù hanno un suono tutto particolare. Chiama beati gli occhi che sono testimoni della sua azione, e gli orecchi ai quali è dato di udire il suo messaggio (Mt 13,16s). È beato chi accetta con fede questa rivelazione decisiva (Mt 16,17; cf. Lc 1,45) e non si scandalizza (Mt 11,6). La beatitudine della fede continua a valere proprio quando l’ora particolare della salvezza è passata (Gv 20,29). Le beatitudini sono collocate all’inizio del grande discorso della montagna (Mt 5,3-12) e del discorso della pianura (Lc 6,20- 23); in Mt quindi sono poste all’inizio assoluto della predicazione di Gesù. Nella forma breve di Lc, ai quattro “beati” corrispondono quattro “guai” (cf. le coppie di contrapposizioni in Is 65,13s), il che sottolinea maggiormente il paradosso di questa “beatitudine”; viene promessa ai poveri e agli oppressi che agli occhi degli uomini sono da compatire. Ma proprio a questi, secondo Lc 4,18s, Gesù porta il suo “lieto messaggio”. L’evangelo della signoria di Dio che ora si è avvicinata (Mc 1,15) significa “sovvertimento di tutti i valori”. Soltanto per amore di questo unico assoluto “valore” (cf. Mt 13,44-46) ciascuno può essere dichiarato, in verità, beato. Tutte le beatitudini promettono una futura salvezza, il regno di Dio compiuto, che tuttavia viene promesso già ora, per il quale si può essere “iscritti in cielo” (cf. Lc 10,30).  La Scrittura non definisce beato lo stato di perfezione (per es. Lc 14,15), ma l’uomo che è in cammino verso di essa, tra chiamata (Ap 19,9) e superamento della prova (Gc 1,12).


Tutti i Santi: Benedetto XVI (Angelus, 1 novembre 2011): La Solennità di Tutti i Santi è occasione propizia per elevare lo sguardo dalle realtà terrene, scandite dal tempo, alla dimensione di Dio, la dimensione dell’eternità e della santità. La Liturgia ci ricorda oggi che la santità è l’originaria vocazione di ogni battezzato (cfr. Lumen gentium, 40). Cristo infatti, che col Padre e con lo Spirito è il solo Santo (cfr. Ap 15,4), ha amato la Chiesa come sua sposa e ha dato se stesso per lei, al fine di santificarla (cfr. Ef 5,25-26). Per questa ragione tutti i membri del Popolo di Dio sono chiamati a diventare santi, secondo l’affermazione dell’apostolo Paolo: «Questa infatti è la volontà di Dio, la vostra santificazione» (1Ts 4,3). Siamo dunque invitati a guardare la Chiesa non nel suo aspetto solo temporale ed umano, segnato dalla fragilità, ma come Cristo l’ha voluta, cioè «comunione dei santi» (Catechismo della Cattolica, 946). Nel Credo professiamo la Chiesa «santa», santa in quanto è il Corpo di Cristo, è strumento di partecipazione ai santi Misteri - in primo luogo l’Eucaristia - e famiglia dei Santi, alla cui protezione veniamo affidati nel giorno del Battesimo. Oggi veneriamo proprio questa innumerevole comunità di Tutti i Santi, i quali, attraverso i loro differenti percorsi di vita, ci indicano diverse strade di santità, accomunate da un unico denominatore: seguire Cristo e conformarsi a Lui, fine ultimo della nostra vicenda umana. Tutti gli stati di vita, infatti, possono diventare, con l’azione della grazia e con l’impegno e la perseveranza di ciascuno, vie di santificazione.


La Chiesa indefettibilmente santa - Lumen gentium 39: La Chiesa, il cui mistero è esposto dal sacro Concilio, è agli occhi della fede indefettibilmente santa. Infatti Cristo, Figlio di Dio, il quale col Padre e lo Spirito è proclamato «il solo Santo», amò la Chiesa come sua sposa e diede se stesso per essa, al fine di santificarla (cfr. Ef 5,25-26), l’ha unita a sé come suo corpo e l’ha riempita col dono dello Spirito Santo, per la gloria di Dio. Perciò tutti nella Chiesa, sia che appartengano alla gerarchia, sia che siano retti da essa, sono chiamati alla santità, secondo le parole dell’Apostolo: «Sì, ciò che Dio vuole è la vostra santificazione» (1Ts 4,3; cfr. Ef 1,4). Orbene, questa santità della Chiesa costantemente si manifesta e si deve manifestare nei frutti della grazia che lo Spirito produce nei fedeli; si esprime in varie forme in ciascuno di quelli che tendono alla carità perfetta nella linea propria di vita ed edificano gli altri; e in un modo tutto suo proprio si manifesta nella pratica dei consigli che si sogliono chiamare evangelici. Questa pratica dei consigli, abbracciata da molti cristiani per impulso dello Spirito Santo, sia a titolo privato, sia in una condizione o stato sanciti nella Chiesa, porta e deve portare nel mondo una luminosa testimonianza e un esempio di questa santità.


In che senso la Chiesa è santa?: Compendio Catechismo della Chiesa Cattolica 165: La Chiesa è santa, in quanto Dio Santissimo è il suo autore; Cristo ha dato se stesso per lei, per santificarla e renderla santificante; lo Spirito Santo la vivifica con la carità. In essa si trova la pienezza dei mezzi di salvezza. La santità è la vocazione di ogni suo membro e il fine di ogni sua attività. La Chiesa annovera al suo interno la Vergine Maria e innumerevoli Santi, quali modelli e intercessori. La santità della Chiesa è la sorgente della santificazione dei suoi figli, i quali, qui sulla terra, si riconoscono tutti peccatori, sempre bisognosi di conversione e di purificazione.


Vocazione universale alla santità - Lumen gentium 40: Il Signore Gesù, maestro e modello divino di ogni perfezione, a tutti e a ciascuno dei suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato quella santità di vita, di cui egli stesso è autore e perfezionatore: «Siate dunque perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste» (Mt 5,48) . Mandò infatti a tutti lo Spirito Santo, che li muova internamente ad amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze (cfr Mc 12,30), e ad amarsi a vicenda come Cristo ha amato loro (cfr. Gv 13,34; 15,12). I seguaci di Cristo, chiamati da Dio, non a titolo delle loro opere, ma a titolo del suo disegno e della grazia, giustificati in Gesù nostro Signore, nel battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi. Essi quindi devono, con l’aiuto di Dio, mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che hanno ricevuto. Li ammonisce l’Apostolo che vivano «come si conviene a santi» (Ef 5,3), si rivestano «come si conviene a eletti di Dio, santi e prediletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza e di pazienza » (Col 3,12) e portino i frutti dello Spirito per la loro santificazione (cfr. Gal 5,22; Rm 6,22). E poiché tutti commettiamo molti sbagli (cfr. Gc 3,2), abbiamo continuamente bisogno della misericordia di Dio e dobbiamo ogni giorno pregare: « Rimetti a noi i nostri debiti » (Mt 6,12).
È dunque evidente per tutti, che tutti coloro che credono nel Cristo di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano. Per raggiungere questa perfezione i fedeli usino le forze ricevute secondo la misura con cui Cristo volle donarle, affinché, seguendo l’esempio di lui e diventati conformi alla sua immagine, in tutto obbedienti alla volontà del Padre, con piena generosità si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescerà in frutti abbondanti, come è splendidamente dimostrato nella storia della Chiesa dalla vita di tanti santi.


Il Rosario una via per la santità: Giovanni Paolo II (Angelus, 1 novembre 2003): Celebriamo oggi la Solennità di Tutti i Santi. Essa, invitandoci a volgere lo sguardo alla moltitudine immensa di coloro che hanno già raggiunto la Patria beata, ci addita il cammino che conduce a quella meta. A noi, pellegrini sulla Terra, i Santi e i Beati del Paradiso ricordano che il sostegno d’ogni giorno per non perdere mai di vista questo nostro eterno destino è anzitutto la preghiera. Per molti di loro è stato il Rosario - preghiera a cui era dedicato l’Anno ieri concluso - ad offrire un mezzo privilegiato per il loro quotidiano colloquio con il Signore. Il Rosario li ha condotti a un’intimità sempre più profonda con Cristo e con la Vergine Santa. Il Rosario può veramente essere una via semplice e accessibile a tutti verso la santità, che è la vocazione di ogni battezzato, come ben sottolinea l’odierna ricorrenza. Nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte ho ricordato a tutti i fedeli che la santità è l’esigenza prioritaria della vita cristiana (cfr. nn. 30-31). Maria, Regina di tutti i Santi, già immersa totalmente nella gloria divina, ci aiuti a procedere con slancio sul cammino esigente della perfezione cristiana. Ci faccia comprendere ed apprezzare sempre più la recita del Rosario come itinerario evangelico di contemplazione del mistero di Cristo e di adesione fedele alla sua volontà.


Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
**** Lumen gentium 42: Tutti i fedeli del Cristo quindi sono invitati e tenuti a perseguire la santità e la perfezione del proprio stato. Perciò tutti si sforzino di dirigere rettamente i propri affetti, affinché dall’uso delle cose di questo mondo e da un attaccamento alle ricchezze contrario allo spirito della povertà evangelica non siano impediti di tendere alla carità perfetta; ammonisce infatti l’Apostolo: Quelli che usano di questo mondo, non vi ci si arrestino, perché passa la scena di questo mondo (cfr. 1Cor 7,31 gr.)  
Ora nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.


Preghiamo con la Chiesa:  O Padre, unica fonte di ogni santità, mirabile in tutti i tuoi Santi, fa’ che raggiungiamo anche noi la pienezza del tuo amore, per passare da questa mensa eucaristica, che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno, al festoso banchetto del cielo. Per Cristo nostro Signore.