27 Settembre 2018
Giovedì XXV Settimana T. O.
Oggi Gesù ci dice “Io sono la via, le verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Gv 14,6 - Acclamazione al Vangelo).
Dal Vangelo secondo Luca 9,7-9: Matteo e Marco raccontano l’esecuzione del Battista; Luca preferisce preparare l’incontro che avverrà durante il cammino della passione (cfr. Lc 23). La fama di Gesù era arrivata agli orecchi di Erode, ma il re non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Per il tiranno, violento e corrotto, queste dicerie sono assurde e vanno contro ogni logica umana, e poi i fatti sono sotto gli occhi di tutti: Elia è morto, e Giovanni, l’ho fatto decapitare io, allora, chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose? E cercava di vederlo: forse il desiderio di vedere Gesù nasce solo da curiosità di incontrare un mago e di assistere a qualche miracolo (Lc 23,8) o forse dalla volontà di misurare se è un pericolo per eliminare anche lui. Un’ipotesi, quest’ultima, da non scartare (cfr. Lc 13,31). Quando Erode vedrà Gesù lo interrogherà facendogli molte domande (Lc 23,9). La resistenza passiva di Gesù e la constatazione che si tratta solo di un innocuo Galileo visionario concluderà il loro incontro: lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato (Lc 23,11). Lo aveva visto ma non aveva riconosciuto il mistero della sua identità, perciò lo trattò da povero pazzo. Un’occasione sciupata perché poteva essere l’incontro della vita! Nei vangeli accade spesso che alcune persone vedano fisicamente Gesù: ad esempio gli scribi, i farisei, i sadducei, gli erodiani..., ascoltano i suoi insegnamenti e vedono i miracoli che compie, eppure rifiutano di aderire a lui e di accoglierlo come il Figlio di Dio, l’inviato di Dio.
Erode e Gesù - Benedetto Prete (I Quattro Vangeli): Il tetrarca Erode udì tutto quello che accadeva; l’insegnamento, i miracoli, la missione svolta dagli inviati di Cristo avevano suscitato dell’entusiasmo nella folla ed avevano fatto giungere la fama del Maestro agli orecchi di Erode Antipa; tuttavia sulla popolarità del Salvatore circolavano nel popolo le voci più discordanti che Luca, contrariamente a Matteo e Marco, fa giungere fino al tetrarca, causando in questo dell’inquietudine e della perplessità. L’evangelista ritocca notevolmente le espressioni dei testi paralleli degli altri Sinottici (cf. Mt., 14,1-2; Mc., 6,14-16) dando al racconto un suo sviluppo personale. «Tetrarca»: titolo più esatto di quello usato da Marco («re»; cf., Mc., 6,14), poiché ad Erode Antipa non fu riconosciuto da Roma l’appellativo di re, ma quello di tetrarca (capo di una quarta parte del territorio). Ed era molto perplesso; osservazione psicologica determinata dalle circostanze, come queste sono presentate dallo storico; Luca infatti, facendo giungere al tetrarca i vari apprezzamenti che circolavano sul conto di Gesù, doveva anche segnalare la reazione psicologica che essi suscitavano nella mente di Erode. L’imperfetto διηπόρει (δι-α-πορέω, verbo composto da διά: da ogni parte; ἀ-πορος: senza via) sintetizza tutto un atteggiamento psicologico; infatti il verbo διαπορέω (sono incerto da ogni parte mi volgo) significa perplessità nel giudizio, ansietà interiore, irrisolutezza nell’agire. Giovanni è risorto da morte; probabilmente questa voce circolava tra i discepoli di Giovanni Battista ai quali l’opera del loro maestro sembrava incompiuta.
Giovanni è risorto dai morti - Bibbia di Navarra (I Quattro vangeli): Tutti i Giudei, ad eccezione dei sadducei, credevano nella risurrezione dei morti, insegnata da Dio nelle Sacre Scritture (cfr Ez 37,10; Dn 12,2 e 2 Mac 7,9). D’altro canto, era opinione comune presso i Giudei contemporanei di Cristo che Elia. o qualche altro profeta, dovesse nuovamente venire in terra (cfr Dt 19,5). Potrebbe essere questa la ragione per cui Erode arrivò a pensare che Giovanni fosse risuscitato (cfr Mt 14,1-2 e Mc 6,14-16): era indotto a tale opinione avendo udito che Gesù operava miracoli, poiché s’immaginava che solo coloro che fossero tornati in vita avessero i poteri per farli. Ma, nel contempo, era a conoscenza che Cristo aveva compiuto miracoli ben prima che il Battista morisse (cfr Gv 2,23) e. pertanto, non sapeva a quale soluzione attenersi. In seguito, man mano che la fama dei miracoli di Gesù cresceva, e per trovare una qualche spiegazione atta a persuaderlo, il tetrarca si risolse a ritenere che Giovanni fosse risuscitato, come per l’appunto raccontano gli altri Vangeli.
E cercava di vederlo: CCC 312: Così, col tempo, si può scoprire che Dio, nella sua Provvidenza onnipotente, può trarre un bene dalle conseguenze di un male, anche morale, causato dalle sue creature: “Non siete stati voi”, dice Giuseppe ai suoi fratelli, “a mandarmi qui, ma Dio; ... se voi avete pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene… per far vivere un popolo numeroso” (Gen 45,8; 50,20). Dal più grande male morale che mai sia stato commesso, il rifiuto e l’uccisione del Figlio di Dio, causata dal peccato di tutti gli uomini, Dio, con la sovrabbondanza della sua grazia, ha tratto i più grandi beni: la glorificazione di Cristo e la nostra Redenzione. Con ciò, però, il male non diventa un bene.
Erode cerca di vedere Gesù - Hugues Cousin (Vangelo di Luca): All’udire tutto quello che avviene nella provincia da lui governata, il primo personaggio di Galilea viene a porsi la domanda cruciale sull’identità di Gesù. D’altra parte, non è solo il popolo ad essere colpito ma anche la corte del tetrarca (cfr. 8,3). Le tre opinioni che circolano lo lasciano perplesso. Esse sono d’accordo nel riconoscere il ruolo profetico di Gesù, ma non sono vere che in parte. Vedere in Gesù il Battista risorto lui che era già «più grande di un profeta» (7,26) è un’illusoria lusinga! Che Gesù sia Elia che torna alla fine dei tempi, è in parte vero ... È invece un errore vedere in Gesù un personaggio del passato tornato in vita; la sua morte e la sua risurrezione devono ancora avvenire (9,22). Caratteristica di Erode è un misto di buon senso e di cinismo. Invece di trarre la conclusione più errata (cfr. Mc 6,16), egli arriva alla domanda chiave. Per rispondervi, non trova che un solo mezzo: vedere Gesù, come voleva fare la famiglia in 8,20. La sorte che ha riservato al Battista dimostra tuttavia che non è la fede a guidarlo. In 23,8 egli potrà appagare il suo desiderio; è qualche miracolo compiuto da Gesù e non la sua persona che davvero lo interessa.
Il primogenito avanti ogni creatura. - Xavier Leon Dufour: Risalire ancora più indietro significa scoprire la preesistenza di Gesù, secondo un procedimento che dovette ispirarsi non già al mito gnostico del Dio-salvatore, ma alle tradizioni apocalittiche giudaiche, preoccupate di mettere in evidenza l’unità della creazione e della fine dei tempi. Perciò, nel libro di Enoch si afferma la preesistenza del figlio dell’uomo (Enoch 39,6s; 40,5; 48,2s; 49,2; 62,6s); altrove, certi ambienti giudaici vedevano all’origine della creazione la sapienza (Giob 28,20-28; Bar 3,32-38; Prov 8,22-31; Eccli 24,3-22; Sap 7,25s).
Con l’antichissimo inno soggiacente a Fil 2,6-11, vengono descritti i tre stati successivi di Gesù, che era a «forma di Dio», prima di annientarsi nella vita terrena ed essere quindi esaltato in cielo. Questo testo non afferma che una certa natura umana viene «assunta» da una persona divina; si sforza di dimostrare che la presenza di Gesù si estende a tutta la durata del tempo. Gesù è «colui per mezzo del quale tutto esiste e grazie al quale noi (andiamo a Dio)» (1 Cor 8,6), è la roccia che accompagnava il popolo nel deserto (10,4). Infine, forse prima che si elaborasse la teologia di Paolo, Gesù è definito «immagine del Dio invisibile, primogenito avanti ogni creatura» (Col l,15), colui «in cui abita la pienezza della divinità» (2,9).
Dopo aver affermato la perfetta giustizia e santità di Gesù (Atti 3,14). il Nuovo Testamento si avvia verso la proclamazione della sua divinità. Egli è il «Figlio di Dio», in un senso che rende esplicite le allusioni fatte da Gesù di Nazaret e che oltrepassa il significate messianico, perché si basa sulla preesistenza del Figlio che Dio ha rivelato a Paolo (Gal 1,12) e di cui questi proclama il vangelo (Rom 1,9). Gesù è «Il Figlio di Dio»: questa è la fede del cristiano (1Gv 4,15; 5,5), proclamata incessantemente nei vangeli (Mc 1,11; 9,7; 14,61; Lc 1,35; 22,70; Mt 2,15; 14,33; 16,16; 27,40.43), come eco della parola di Gesù sul «Figlio» (Mt 11,27 par.; 21,37ss par.; 24,36 par.). Il movimento della rivelazione porta a proclamare (forse già in Rom 9,5, secondo ogni probabilità in Ebr 1,8; Tito 2,13 e certamente in Gv 1,1.18; 20,28) che Gesù è Dio con Dio.
Come corollario della preesistenza, si svela a sua volta la dimensione ecclesiale e cosmica di Gesù. Egli è il capo (testa) della Chiesa che è il suo corpo (Col l,18); la sua signoria si estende sul mondo intero, del quale ha percorso i tre spazi: terra, inferi, cieli (Fil 2,10). Non è forse il «Signore della gloria» (1Cor 2,8), perché «primogenito di tra i morti» (Col l,18)?
A questa prospettiva si ricollegano vari titoli. Gesù è il nuovo Adamo (1Cor 15,15.45; Rom 5,12-21) colui in cui Dio riunisce (anakephalaiòo) ogni cosa (Ef 1,10), colui che ha fondato la pace facendo un solo uomo (2,13-16); è il mediatore della nuova alleanza (1 Tim 2,5; Ebr 9,15; 12,24),
Sacerdote Dolindo Ruotolo (Nuovo Testamento - I Quattro vangeli): Siccome gli apostoli in questa loro prima missione fecero molte guarigioni, si determinò certamente un movimento popolare in tutti i luoghi dove andarono, e questo giunse agli orecchi di Erode. Il tetrarca però non si preoccupò tanto degli apostoli, quanto di Gesù annunziato da essi. Questa circostanza ci fa capire con quanta fedeltà ed entusiasmo gli apostoli dovettero parlare del Maestro divino. I miracoli che essi operavano, li riferivano a Lui, ed i paesi dove si recavano risuonavano del nome di Lui, fra grandi benedizioni.
Erode, che per la stessa sua astuzia e per timore di perdere il regno, vigilava su tutti, come succede nei regimi autoritari e tiranni, s’informò da parecchie persone ed in diversi modi chi fosse Gesù. Le risposte che ebbe erano disparate, e quella che diceva che fosse Giovanni Battista risorto da morte, gli sembrò addirittura assurda, essendo egli certo di averlo fatto decapitare. Per lui, perfido, impuro e materialista, era inconcepibile che un decapitato potesse rivivere. Rimase, perciò, ancora più preoccupato, e cercava di vedere Gesù, ma voleva farlo senza dargli importanza. È questa la ragione per la quale godette molto quando Pilato nei giorni della Passione lo mandò a lui. Egli riuscì a vederlo allora, perché era il momento del potere delle tenebre, ed egli era tutto tenebre di delitti e d’iniquità, ma non poté ascoltare da Lui alcuna parola, perché non ne era capace.
Il Signore non si fa trovare da chi lo cerca per vana curiosità o per male animo, né va alle persone che non accolgono la sua parola; per cercare Gesù e trovarlo bisogna essere pentiti, penitenti e puri, e correre a Lui per averne la vita. Quanti cuori traviati, come Erode, sentono parlare di Gesù in vario modo, e vogliono darsene conto, ma solo come una curiosità storica, ed attingono le loro cognizioni da fonti falsate, restando sempre più confusi!
Siamo arrivati al termine. Possiamo mettere in evidenza:
*** Chi è dunque costui? Compendio Catechismo della Chiesa Cattolica n. 87: Gesù è inscindibilmente vero Dio e vero uomo, nell’unità della sua Persona divina. Egli, il Figlio di Dio, che è «generato, non creato, della stessa sostanza del Padre», si è fatto vero uomo, nostro fratello, senza con ciò cessare di essere Dio, nostro Signore.
Nel silenzio, nell’intimità del nostro cuore, possiamo interrogarci su quanto il Signore ha voluto suggerirci. Se confidiamo nel suo aiuto, potremo dare una risposta sincera ed esauriente.
Preghiamo con la Chiesa: O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…