26 APRILE 2024
 
VENERDÌ DELLA IV SETTIMANA DI PASQUA
 
At 13,26-33; Salmo Responsoriale dal Salmo 2; Gv 14,1-6
 
Colletta
O Dio, autore della nostra libertà e della nostra salvezza,
esaudisci le preghiere di chi ti invoca,
e fa’ che i redenti dal Sangue del tuo Figlio vivano per te
e godano della beatitudine eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
 
Gesù la via, la verità e la vita -Catechismo della Chiesa Cattolica 2614 Quando Gesù confida apertamente ai suoi discepoli il mistero della preghiera al Padre, svela ad essi quale dovrà essere la loro preghiera, e la nostra, allorquando egli, nella sua umanità glorificata, sarà tornato presso il Padre. La novità, attualmente, è di «chiedere nel suo nome ».76 La fede in lui introduce i discepoli nella conoscenza del Padre, perché Gesù è « la via, la verità e la vita» (Gv 14,6). La fede porta il suo frutto nell’amore: osservare la sua parola, i suoi comandamenti, dimorare con lui nel Padre, che in lui ci ama fino a prendere dimora in noi. In questa nuova Alleanza, la certezza di essere esauditi nelle nostre suppliche è fondata sulla preghiera di Gesù.
Gesù è la porta e la via - Catechismo della Chiesa Cattolica 2609: Il cuore, deciso così a convertirsi, apprende a pregare nella fede. La fede è un’adesione filiale a Dio, al di là di ciò che sentiamo e comprendiamo. È diventata possibile perché il Figlio diletto ci apre l’accesso al Padre. Egli può chiederci di «cercare» e di «bussare», perché egli stesso è la porta e la via.
Gesù è la verità - Catechismo della Chiesa Cattolica 2466 In Gesù Cristo la verità di Dio si è manifestata interamente.
Pieno di grazia e di verità,  egli è la «luce del mondo» (Gv 8,12), egli è la verità. Chiunque crede in lui non rimane nelle tenebre. Il discepolo di Gesù rimane fedele alla sua parola, per conoscere la verità che fa liberi e che santifica. Seguire Ge ù è vivere dello Spirito di verità che il Padre manda nel suo nome e che guida «alla verità tutta intera» (Gv 16,13). Ai uoi discepoli Gesù insegna l’amore incondizionato della verità: «Sia il vostro parlare sì, sì; no, no» (Mt 5,37).
Gesù è la vita e il nostro tutto - Catechismo della Chiesa Cattolica 2697 La preghiera è la vita del cuore nuovo. Deve animarci in ogni momento. Noi, invece, dimentichiamo colui che è la nostra Vita e il nostro Tutto. Per questo i Padri della vita spirituale, nella tradizione del Deuteronomio e dei profeti, insistono sulla preghiera come «ricordo di Dio», risveglio frequente della «memoria del Cuore»: «È necessario ricordarsi di Dio più spesso di quanto si respiri». Ma non si può pregare «in ogni tempo» se non si prega in determinati momenti, volendolo: sono i tempi forti della preghiera cristiana, per intensità e durata.
 
I Lettura: Paolo è arrivato nella città di Antiochia di Pisidia, e come al solito entra nella sinagoga per annunciare il Vangelo, la Buona Novella. Gli Israeliti sono attenti a quanto viene loro annunciato. L’argomento è di capitale importanza per la fede ebraica. I toni di Paolo sono concilianti, anche se con fermezza addebita agli abitanti di Gerusalemme la morte di Gesù. Tutto era un progetto di salvezza: Gesù fu consegnato a Pilato, crocifisso e morto su una Croce, dopo tre giorni, Dio lo ha risuscitato dai morti. Questo il messaggio che Paolo affida agli Israeliti riuniti nella sinagoga di Antiochia di Pisidia. Le promesse quindi si sono compiute, Gesù è il Messia promesso e atteso, ora è il tempo di accogliere con fede il Figlio di Dio, salvatore di tutti gli uomini.
 
Vangelo
Io sono la via, la verità e la vita.
 
L’annuncio della passione cruenta di Gesù, e della sua dolorosa e umiliante morte di croce sconvolge il cuore degli apostoli. Gesù, così, cerca di stemperare con una promessa il loro cuore sconvolto: egli ritorna nella casa del Padre per preparare un posto ai suoi amici (Gv 15,15), e questa verità è un invito ad avere fede e fiducia in un suo  prossimo ritorno: egli presto tornerà per portare anche i discepoli nella casa del Padre.
Gesù dopo aver descritto la meta presenta se stesso come via per giungervi: “E del luogo dove io vado, voi conoscete la via” (v. 4). Ma Tommaso candidamente confessa di non conoscerla. A questa confessione segue un ricchissima e pregnante rivelazione: “Io sono la via, la verità e la vita” (v. 6).
Verità: solo attraverso Gesù il Padre si rivela; vita: solo attraverso Gesù il Padre dona la vita; via: Solo Gesù è l’unica via per conoscere il Padre, ed avere la vita.
 
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,1-6
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
 
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me - Ai discepoli turbati, Gesù rivela di essere il Figlio di Dio, uguale al Padre e invita i discepoli ad avere fede in lui.
Non sia turbato il vostro cuore: la passione è imminente, Gesù ha preconizzato il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro; l’atmosfera è satura di tristezza, di domande alle quali i discepoli non sanno dare risposte convincenti, si avverte un futuro prossimo gravido di dolore e di angoscia, si respira un clima di attesa e di stupore. Le parole di Gesù ricordano le parole che Mosè, prima di morire, rivolse agli israeliti nel momento di entrare nella Terra promessa: non spaventatevi e non abbiate paura dei nemici (Dt 1,29). Qui il nemico è il mondo sottomesso a Satana (Cf. Gv 13,27; 16,33).
Nell’espressione Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me (Credete in Dio, e credete anche in me), tra le traduzioni possibili, i due verbi (credere) possono essere tradotti con il presente indicativo: Voi credete (già) in Dio e credete anche in me.
Se così è, Gesù vuol dire ai suoi amici (Cf. Gv 15,15): voi già avete la fede, dovete semplicemente continuare a credere, non fermatevi davanti a quanto vi ho preannunziato (i due tradimenti e la sua morte) e a quelli che sto per svelarvi. Per Giovanni «la fede in Dio e in Gesù è una sola: se si scuote la fede in Dio, cede anche quella in Gesù. I discepoli sono invitati a continuare a tenersi saldi al Padre di Gesù. Gesù torna presso di Lui per preparare loro un posto» (Gianfranco Nolli).
Vado a prepararvi un posto: Gesù non si discosta dal linguaggio comune dei suoi conterranei. Gli ebrei credono che in cielo vi siano le dimore dei giusti (Cf. Lc 16,9; Mc 10,40).
Gesù fa due promesse agli Apostoli: quella di preparare loro un posto nella casa del Padre e quella di ritornare per prenderli per sempre con lui. Anche questa promessa può avere diverse traduzioni: Gesù ritornerà alla morte di ogni singolo apostolo, giorno in cui ciascuno sarà accolto dal Signore e introdotto nella visione di Dio; oppure alla fine dei tempi (sarebbe un raro richiamo alla parusia [Cf. Gv 2, 28]); oppure dopo la morte, con la risurrezione. Probabilmente tutti e tre questi significati sono contemporaneamente presenti, secondo lo stile pregnante del quarto evangelista. Ma al di là del significato, Gesù sta assicurando ai suoi discepoli che sarà con loro e rimarrà ad essi unito «tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Una promessa che si realizza nella Chiesa e soprattutto nel cuore di chi si apre a Lui, per mezzo della fede.
Voi conoscete la via: alla perplessità di Tommaso, Gesù si proclama la via, cioè l’unico mediatore per giungere al Padre. Non si può incontrare Dio e vivere in comunione con lui se non per mezzo di Gesù, in quanto è il Rivelatore definitivo che dona la vita per la salvezza del mondo.
Io sono via, la verità e la vita. Queste parola hanno valore epesegetico: come ci suggerisce Ignace de la Potterie il senso della dichiarazione di Gesù è «Io sono la via, perché sono la verità e quindi anche la vita». Gesù è la via, «cioè il mediatore verso il Padre, perché ne è la rivelazione totale, l’epifania del suo amore salvifico [aletheia = verità]», ed è la vita in quanto «comunica ai credenti la vita stessa del Padre, di cui è in pieno possesso» (A. Poppi).
Tommaso, l’apostolo incredulo (Gv 20,27), dice di non conoscere la via della verità e della vita pur avendola davanti. I sensi sono inutili, occorre mettere in campo la fede: bisogna «conoscere che Gesù è l’Unigenito del Padre per riconoscere che Dio è il Padre che ci ama [Gv 3,14]» (Bibbia di Gerusalemme).
 
Io sono la via, la verità e la vita - Bruno Maggioni (Il Vangelo di Giovanni): Come intendere con precisione l’ardita affermazione di Cristo? A prima vista sembrerebbe di intenderla così: Gesù è la strada che conduce alla verità e alla vita. Ma la seconda parte dell’affermazione (Nessuno viene dal Padre se non per mezzo mio), parallela alla prima, ci convince che il peso dell’affermazione cade sulla via, non sulla vita e sulla verità. La vita e la verità non sono tanto la meta a cui Gesù conduce, sono piuttosto la ragione che gli permette di proclamarsi la via. In altre parole: io sono la via perché sono la verità e la vita: Ci piace insistere sul motivo di Gesù verità, che è la ragione per cui può proporsi come via. Fin dal prologo (1,14.17) Giovanni ha indicato un rapporto molto stretto tra verità e Gesù. Il c. 8 (in particolare i vv. 31-32) ha mostrato la connessione fra verità e parola (che è la parola di Gesù). In nessun altro passo però troviamo un’affermazione altrettanto esplicita: io sono la verità.
Si noti. Non: io dico la verità, le mie parole sono vere, e simili. Ma: io sono la verità. Come si può affermare questo? Qual è il concetto giovanneo di verità?.
La verità di Giovanni è diversa dalla concezione greca, per la quale la verità è l’essenza dell’essere che si svela e si lascia contemplare. È diversa dalla concezione del dualismo ellenistico-gnostico, per la quale la verità è la realtà del divino che si raggiunge fuggendo dalla nostra storia. La verità è invece per Giovanni il disegno salvifico di Dio che si è svelato (è divenuto) nel Gesù storico.
Più precisamente la verità è il movimento di comunione che unisce il Padre e il Figlio: di questa comunione Gesù è la trasparenza, la manifestazione piena e concreta, raggiungibile. Non è dunque solo una verità da conoscere, ma da accogliere e costruire. È da cercare con la fede, da ascoltare, non da conquistare. Parte dalla iniziativa divina. L’uomo non può attenerla attraverso un semplice sforzo razionale, e nemmeno attraverso uno sforzo ascetico: può attenerla soltanto attraverso l’umiltà della fede, rinunciando alle orgogliose affermazioni del suo io. E non va cercata altrove, ma solo nella conoscenza e nell’incontro con Gesù .
 
Ruperto di Deutz (In Jo. ev., Xl): Io sono la Via, la Verità e la Vita ... : poiché nessuno cammina rettamente se non credendo in Me: sono la Via; e poiché nessuno è veritiero se non confidando in Me: sono la Verità; e poiché nessuno vive se non avendo Me: sono la Vita. Inoltre nessuno ha il Padre se non colui che ha Me; nessuno vede il Padre se non colui che vede Me.
 
Il Santo del Giorno - 26 Aprile 2024 - San Cleto (Anacleto) Papa: Terzo papa dopo Pietro e Lino, Anacleto ebbe un singolare destino: sdoppiato in due persone distinte, Cleto e Anacleto, aveva due feste diverse nel Martirologio Romano, una quella odierna, l’altra il 13 luglio. L’errore sembra sia dovuto a un antico copista che stilando una lista dei papi inserì entrambi i nomi. Cleto in realtà è solo un abbreviativo. Studi moderni, poi, hanno chiarito l’equivoco. Sulla base degli studi del Duchesne, infatti, l’orientamento attuale è che Anacleto e Cleto siano una sola persona: perciò la Congregazione dei riti nel 1960 abolì la festa del 13 luglio, lasciando solo quella del 26 aprile. Pochi i dati biografici di questo pontefice ... Di origine ateniese, fu papa dal 79 al 90, e si rese benemerito per aver edificato una «memoria», un sepolcro a san Pietro, presso il quale fu poi sepolto egli stesso. Altro personaggio con cui in passato si è confuso Anacleto è anche Marcellino, che però fu papa quasi due secoli più tardi e il cui martirio sembra fu aggiunto per motivi apologetici. (Avvenire)
 
Dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti
con il Corpo e il Sangue del tuo Figlio,
prezzo del nostro riscatto,
concedi a noi di cooperare, nella libertà e nella concordia,
al tuo regno di giustizia e di pace.
Per Cristo nostro Signore.