13 Aprile 2014

Il pensiero del giorno*



Maria all’anima:

Figlio, hanno inchiodato a un nudo legno l’Amore: Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso (Mc 15,2-24). Figlio, conosco le afflizioni, il peccato, la miseria, le infermità che affliggono il tuo corpo. Sali sul Calvario e contempla Gesù appeso alla Croce, come lamentarti dei tuoi piedi stanchi, quando vedi quelli di Gesù trapassati dai chiodi. Come piangere per le tue mani deforme per l’artrosi, quando le mani di Gesù sono piene di ferite, inerti, tenute immobili dai chiodi. Come gemere per la tua solitudine, quando Gesù muore desolato nella tenebra della solitudine: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mc 15,34) Perché ti affliggi della tua povertà quando Gesù è appeso nudo sulla Croce. Figlio, perché nel tuo cuore il rancore, il risentimento, l’odio, quando Gesù ha il cuore lacerato e spezzato dall’Amore? Cristo crocifisso è lo specchio della tua carne malata, ben presto questa carne lascerà il sepolcro e risorgerà.


* Queste parole sono rivolte al nostro cuore, come se fosse Maria a suggerirle. Restiamo in intimo ascolto, accogliamo Maria come nostra Maestra.